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Sabato, 09/11/2024
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Una gita nel Chianti

chianti
Guide turistiche
Sara Giuntolis - Firenze
[dettagli] - [mappa]

Il territorio di produzione del vino Chianti Classico è un pezzo di Toscana compreso tra Firenze e Siena; tra le vallate della Greve, della Pesa e dell'Elsa (a ovest), e i monti del Chianti (a est). In questa terra abitata anticamente da Etruschi e Romani e segnata da epiche battaglie medievali fra senesi e fiorentini, furono costruiti borghi, castelli, roccaforti, trasformati poi, in tempo di pace, in ville e dimore. In quel periodo si pensò, sacrificando parte dello spazio occupato dai secolari boschi di querce e castagni, di coltivare campi a vigneto, fino a far diventare la vite la risorsa più importante della zona. Ancora oggi, i 70.000 ettari del Chianti Classico sono occupati per circa il 50% da querceti e castagneti, e comprendono per intero i territori dei comuni di Castellina, Gaiole e Radda, e in parte i territori di: Barberino Val d'Elsa, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi, San Casciano e Tavarnelle Val di Pesa. Fra i mille pittoreschi itinerari caratterizzati dalla bellezza del paesaggio e dalla proverbiale accoglienza della gente di questi luoghi si segnala un percorso da compiere in auto, partendo dalla bellissima Siena, in direzione della cittadina di Pianella: si fa rotta verso la Certosa di Pontignano, fondata nel 1343 come monastero e poi ampliata nei secoli, che fu quasi distrutta durante i conflitti tra Siena e Firenze. Nel 1784 fu ceduta ai monaci camaldolesi di Monte Celso. In varie fasi furono costruite la chiesa e il grande chiostro, finché la Certosa di Pontignano divenne la più estesa del Granducato di Toscana. In epoca recente, questo luogo suggestivo fu acquistato dall’Università di Siena e adibito a pensionario e a sede di congressi. Lungo il percorso, è possibile effettuare degustazioni enogastronomiche alla fattoria di Querciavalle. Si attraversa poi una strada bianca e si arriva a Vagliagli che è il terzo spigolo del triangolo che congiunge anche i comuni di Castellina in Chianti e Radda in Chianti. Qui è rimasto poco delle strutture medioevali, ma non lontano si può ammirare l’alto torrione del Castello dell’Aiola, oggi sede di una famosa e importante azienda agricola. La strada ci porta poi in direzione di Radda, presso una pieve in miniatura: quella di San Giusto in Salcio, costruita in perfetto stile romanico del IX secolo, con una suggestiva terrazza sul Chianti. Poco più avanti si incontra un’altra pieve fortificata, quella di San Polo in Rosso. Nel 1300 appartenne ai baroni Ricasoli e nel 1400 fu espugnata dagli Aragonesi. La chiesa, anch'essa di stampo romanico, è affiancata da un complesso fortificato che successivamente fu ampliato con la costruzione di due torri. Anche qui si possono fare acquisti presso l'azienda agraria omonima. Ritornando indietro sulla strada principale, si incontra un bivio che porta al Castello di Ama, che ricade nel vasto comprensorio di proprietà dei Ricasoli. Anche questo castello dovette fare i conti con la furia distruttrice degli Aragonesi, ma nel '700 fu ricostruito e destinato a divenire una famosa fattoria dove si può assaggiare e acquistare dell’ottimo vino. La prossima tappa dell'escursione è la ridente e nota cittadina di Radda in Chianti, il luogo ideale per consumare un pasto tipicamente toscano, fatto di profumi e aromi antichi, frutto della tradizione contadina. Il pomeriggio può essere impiegato per visitare il famoso Castello di Brolio, altra fortezza leggendaria che testimonia gli scontri fra Siena e Firenze. Ancora una volta, la storia racconta dell'assedio e della distruzione del castello per mano degli Aragonesi. Successivamente, fu Firenze a provvedere alla sua ricostruzione, affidando il compito a Piergiovanni Ricasoli. Il nuovo edificio venne ultimato nel 1553. Dopo la caduta di Siena esso perse importanza strategica e fu restituito ai Ricasoli, che lo trasformarono in villa neogotica dopo il 1860, sotto la guida di Bettino Ricasoli, il famoso statista risorgimentale (soprannominato “il barone di ferro”) che succedette a Cavour nella carica di Primo Ministro. Naturalmente, qui si produce il rinomato Chianti Classico “Brolio”, ma anche il vin santo e la grappa, il vino novello, il rosè e un ottimo olio extra vergine di oliva.

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