È il celeberrimo e pregiato tartufo bianco, con il suo inconfondibile aroma, il re della tavola e della buona cucina! Il Tuber Magnatum Pico è meglio conosciuto come tartufo bianco d'Alba, o del Piemonte, perché cresce in abbondanza soprattutto in questa regione. La città di Alba lo ha battezzato, ma nel Piemonte è presente in tutto il Monferrato, le Langhe e il Roero ed in parte della collina torinese. Davvero inconfondibile il suo aspetto globoso, con numerose depressioni che lo rendono irregolare. La superficie esterna è liscia e vagamente vellutata. Il colore può variare dall'ocra pallido al crema scuro, fino al verdastro. La sua carne (o gleba) é inconfondibile e si presenta bianca e giallastra, con sottili venature bianche. Il suo profumo, piacevolmente aromatico ma diverso da tutte le altre varietà di tartufi, lo rende unico nel suo genere. Il tartufo vive in simbiosi con querce, tigli, pioppi e salici, e raramente lo si trova in concomitanza ad altri tartufi. Inoltre ha bisogno di terreni e condizioni climatiche particolari: il suolo deve essere soffice e umido per gran parte dell'anno, deve essere ricco di calcio e con una buona circolazione di aria. Ecco perché il territorio delle Langhe e del Monferrato appare ideale alla sua proliferazione. La raccolta va da settembre a dicembre, ma gli esperti raccomandano di attendere comunque l'autunno inoltrato per raccogliere gli esemplari più saporiti e aromatici. Per trovarlo non c'è altro modo che servirsi dell'aiuto di un cane “esperto”. I cercatori vengono infatti guidati dal fiuto di uno o più cani, spesso meticci e di piccola taglia, che sono stati sottoposti a un lungo addestramento e a un continuo allenamento. Il tartufo si cerca soprattutto di notte, perché l'aria è più pura, con meno odori che di giorno, ma anche perché ci sono meno animali nel bosco a disturbare i cani. In questo modo, inoltre, è più semplice mantenere il segreto sui luoghi più propizi. Le difficoltà implicate dalla ricerca del tartufo bianco, unite alla necessaria perizia e, naturalmente, alla rarità di questo sommo bene per il palato, fanno sì che il suo prezzo sul mercato sia inevitabilmente elevato. Ma, se solo a pochi è concesso il privilegio di procurarselo, è almeno consigliabile degustare questo meraviglioso prodotto nel suo territorio di origine: in Piemonte, e specialmente nelle Langhe. Un'occasione fra le tante è data dalla storica “Fiera nazionale del tartufo bianco”, che si tiene ad Alba per tutto il mese di ottobre, fino ai primi di novembre: un appuntamento arricchito da spettacoli musicali e folkloristici di ogni genere. È bene ricordare che il tartufo possiede la virtù rara di abbinarsi perfettamente con ogni sapore, sia esso tenue e vellutato oppure forte e corposo. Le Langhe e il Monferrato, inoltre, hanno da offrire numerosi vini pregiati, ideali per accompagnare il gusto dei piatti a base di tartufi. Si tratta di marchi DOC di grande pregio. Basta citare, fra i vini rossi, il Dolcetto, asciutto, gradevole e armonico, il Nebbiolo, tenue, aromatico e delicato, e il Freisa, morbido e amabile. Fra i bianchi spiccano, per delicatezza, l'Arneis e il Favorita, e anche lo Chardonnay dà, in questa terra, eccellenti risultati. La città di Alba, dunque, si propone come una delle capitali italiane del gusto. Il paesaggio quasi fiabesco delle terre che la circondano, inoltre, accoglie i visitatori e sa impreziosire magnificamente le sensazioni olfattive e gustative della buona tavola con quelle visive, regalando, a chi ha la fortuna di attraversare le colline delle Langhe, del Monferrato e del Roero, sensazioni intense e indimenticabili. Così, fra borghi medievali, boschi, vigneti e cascine antichissime, ciascuno trova l'ambiente ideale per rilassarsi e godere del sapore inimitabile dei grandi piatti tipici piemontesi.