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Sabato, 01/04/2023
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Parco Nazionale della Majella

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La Montagna della Majella, Montagna Madre o Sacra dell'Abruzzo verde, tanto cara al Papa Celestino V, nel cuore dell'Italia centrale, è entrata a far parte, di diritto, del patrimonio mondiale dei Parchi Nazionali con l’istituzione dell’Ente Parco Nazionale della Majella, avvenuta poco più di dieci anni fa. Il parco si estende per 74.095 ettari, nella parte più impervia e selvaggia dell'Appennino in cui convivono, in perfetta e profonda simbiosi, autentiche rarità naturalistiche e capolavori della storia, dell'arte, della cultura, dell'operare umano generando uno scenario maestoso ed armonioso che infonde sensazioni di pace e profonda spiritualità. Il parco del lupo, dell'orso, del camoscio, del piviere tortolino, dei vasti pianori d'alta quota, dei canyon selvaggi ed imponenti, ma anche il parco degli eremi, delle abbazie, dei tholos, delle tradizioni che si conservano nei 39 Comuni che ne fanno parte. Le sue dimensioni, la sua collocazione ed il fatto di avere buona parte del territorio a quote elevate, garantiscono al Parco Nazionale della Majella un contenuto di biodiversità ed un valore biogeografico straordinario. Notevole anche il valore floristico e vegetazionale del Parco, che rappresenta, in Europa, l'estrema propaggine meridionale della Regione Alpina, e costituisce un vero e proprio crocevia di flussi genetici, con categorie di grande pregio ecologico e fitogeografico, risultato di una serie di peculiarità geografiche e climatiche che rendono quest'area una delle più interessanti della catena appenninica.

Il Parco, in tutte le stagioni dell'anno, offre al visitatore uno scenario mutevole e di straordinaria bellezza. La primavera inoltrata è la stagione delle fioriture e, insieme all'autunno, il momento migliore per visitare paesi ed eremi pittoreschi disseminati su questo territorio. L'estate è la stagione più consigliata per percorrere i sentieri. Ottobre incanta con i mille colori delle faggete e conduce verso l'inverno che, con il suo manto bianco, rende il paesaggio particolarmente suggestivo. La diversità degli ambienti, la ricchezza della natura, le testimonianze lasciate dalla presenza dell'uomo fanno della Majella il luogo ideale per l'attività escursionistica che consente, tra l'altro, al visitatore di scoprirla nei suoi aspetti più nascosti. I percorsi per gli appassionati di trekking sono, a volte, lunghi e faticosi; quelli che si sviluppano prevalentemente in alta quota richiedono minore fatica, ma restano comunque impegnativi, sia per le condizioni climatiche che per le difficoltà di orientamento. Pertanto si consiglia di non allontanarsi dal tracciato dei sentieri individuati dal parco e di affidarsi all'esperienza di personale qualificato, sia per ottenere informazioni che, eventualmente, per essere accompagnati. Nel versante meridionale del parco, in particolare, i sentieri percorrono soprattutto meravigliose foreste, in particolar modo di faggi, che ogni tanto si aprono improvvisamente in radure fiorite, dove è possibile, se non si ha la fortuna di incontrare i grandi mammiferi presenti (orso, cervo, lupo, capriolo), trovare le tracce del loro passaggio. La Majella orientale è provvista invece di una serie di percorsi che permettono di ammirare i profondi valloni che la solcano, incassati tra pareti di roccia alte centinaia di metri. I percorsi del versante settentrionale sono indicati per chi, oltre alle bellezze naturali, è interessato a conoscere le testimonianze storiche ed archeologiche che arricchiscono il territorio del parco: eremi, monasteri, fortificazioni e capanne pastorali si trovano spesso a breve distanza dalle principali arterie stradali, eppure in condizioni di isolamento quasi totale. Per gli amanti della montagna, i percorsi di alta quota presenti principalmente nella parte centrale del massiccio della Majella (ma anche lungo la dorsale del Morrone) permettono escursioni in alcuni casi impegnative, ma che ripagano della fatica, sia sotto l'aspetto naturalistico che paesaggistico. Dalle cime la vista spazia su tutto lo sconfinato Appennino centrale e su un lungo tratto della costa adriatica, dalle Marche al Gargano. Lungo questi percorsi, in un ambiente spesso apparentemente desolato, è possibile incontrare specie floristiche rare e di grande bellezza. Alla rete di sentieri del parco appartengono anche tre itinerari tematici di maggiore sviluppo, da percorrersi a tappe: il Sentiero del Parco, una ricognizione negli ambienti più selvaggi del territorio, il Sentiero della Libertà, lungo il tracciato seguito nella seconda guerra mondiale da chi voleva abbandonare le zone occupate dai tedeschi, e il Sentiero dello Spirito, che si snoda fra abbazie, eremi e luoghi di culto antichissimi.

Fonte: Parco Nazionale della Majella

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