Il Parco della Valle del Lambro si estende lungo l’asse del fiume Lambro nel suo tratto collinare per circa 25 Km. Il Lambro vi entra all’altezza del lago di Pusiano, dove perde le caratteristiche di fiume montano e prosegue fino a Monza. Qui esce dal Parco e assume l’aspetto definitivo di fiume di pianura. Nel corso della storia il fiume è sempre stato al centro dell’attenzione dell’uomo, in quanto forniva energia per mulini e fabbriche e l’acqua per irrigare i campi. Fino al secondo dopoguerra le rive del fiume davano anche riparo a moltissime specie di animali. Con il boom seguito alla II Guerra Mondiale e la massiccia urbanizzazione e industrializzazione delle sue rive, il fiume visse il suo periodo peggiore finché, alla fine degli anni ‘70, si iniziò la costruzione di diversi collettori che, raccogliendo gli scarichi di abitazioni e industrie, portarono ad una rinascita del fiume. A questo contribuì anche la nascita del Parco della Valle del Lambro, istituito con Legge Regionale nel 1983. Il Parco da allora tutela 8.100 ettari localizzati in 35 comuni compresi nelle province di Milano, Como e Lecco. Il paesaggio lungo il corso del fiume presenta caratteri differenti e panorami affascinanti. La zona lacustre, data la sua ricchezza di ambienti di palude, fragili e a rischio di scomparsa, risulta estremamente interessante da un punto di vista naturalistico ed è in parte tutelata dalla Riserva Naturale “Riva Orientale del Lago di Alserio” che comprende, fra l’altro, anche il fiabesco boschetto di frassini bianchi e carpini della collina di Monguzzo. Sia il lago di Alserio che il lago di Pusiano racchiudono al loro interno habitat e specie di grande pregio ecologico: proprio per questo motivo sono diventati Siti di Interesse Comunitario (SIC). Sulle sponde del lago di Alserio, tra i canneti e i giuncheti, vivono placidamente svassi maggiori e minori, cormorani e collorossi, sicuri di trovare cibo in gran quantità nelle acque del lago, popolate da scardole, pesci gatto, lucci e alborelle. Per conoscere meglio il lago e le sue rive, il Consorzio ha predisposto una barca elettrica che ospita fino a 27 persone e ha creato un un percorso naturalistico nel bosco della Buerga. Scendendo di pochi chilometri verso sud si trova l’Oasi di Baggero, un’ex cava rinaturalizzata nella quale sono stati recentemente effettuati lavori di recupero ambientale e di messa in sicurezza. Al suo interno è stata realizzata una struttura di nuova concezione, unica nel suo genere: un’oasi stellare, ovvero una piazzola predisposta per l’osservazione delle cielo stellato e di altri fenomeni astronomici.
Di particolare valore naturale e paesaggistico è anche la zona di Inverigo, per la presenza dell'omonimo Orrido, racchiuso all'interno di una vasta tenuta boscata e per il mirabile complesso monumentale costituito dalla Rotonda, da Villa Crivelli e da Santa Maria della Noce. Più a sud le aree urbanizzate prendono il sopravvento ma rimangono ancora aree libere di notevole pregio come i due Siti di Interesse Comunitario Valle del Rio Cantalupo e Valle del Rio Pegorino. All'ampiezza e alla varietà delle vedute panoramiche si aggiunge un'orografia caratterizzata da altopiani, piccole valli scavate dai fiumi, rogge e torrenti e da grandi estensioni di prati intercalate da più modeste zone boschive. Una delle peculiarità più interessanti è data dalla presenza di numerose ville patrizie, con i loro suggestivi giardini storici: un valore del tutto eccezionale, in proposito, riveste il complesso del Parco di Monza e dei giardini della Villa Reale di Monza. Per conoscere il Parco, un altro strumento che il Consorzio sta ultimando è rappresentato dalle piste ciclopedonali. Si tratta di un progetto ambizioso che collegherà Monza e il Lago di Alserio attraverso una pista lunga 37 km, che sarà possibile percorrere a piedi o in bicicletta rimanendo sempre in stretto contatto con il fiume. Il percorso sfrutta, per la maggior parte, sentieri già esistenti, riadattati per consentire una maggior sicurezza. Nel 2005, il Consorzio ha realizzato una pubblicazione nella quale è possibile trovare informazioni più precise sui vari tratti delle piste e sulle bellezze naturalistiche del Parco. È possibile ritirarne una copia presso gli uffici del Consorzio.
Fonte: Parco della Valle del Lambro