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Lunedì, 14/10/2024
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Parco Regionale di Montemarcello-Magra

il caprione

 

Il territorio del Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra comprende l'insieme delle colline che dividono le acque sud-orientali del golfo della Spezia dalla pianura della Magra, che scorre in territorio ligure, ed il basso e medio corso del suo principale affluente, il Vara, fino a Ponte Santa Margherita. Da Punta Bianca, suggestivo estremo roccioso meridionale del promontorio del Caprione, sino alla verde vallata del Vara, il Parco include un territorio di 4320 ettari, ricco di tesori naturali, storici e culturali, attraversando i confini di ben 18 comuni. La ricca flora mediterranea rappresenta la caratteristica naturale di maggior pregio dell'area costiera, percorsa da una serie di antiche mulattiere in pietra che collegano i borghi storici di Ameglia, Tellaro e Montemarcello. Ameglia sorge su una collina che domina la piana del fiume Magra. Si sviluppa intorno al suo castello e alla torre circolare, che dall'alto dominano le viuzze chiuse da case lunghe e strette, addossate l'una all'altra. Il borgo di Tellaro è caratteristico e unico per la sua posizione arroccata su uno sperone roccioso che sembra entrare nel mare sottostante. Un tempo aveva fortificazioni e mura tutt'intorno, delle quali si possono vedere i resti mentre si percorrono gli stretti carrugi tra le case dai tipici colori liguri. Montemarcello si trova nel cuore del Caprione, su una altura che domina il golfo della Spezia e la piana della Magra. È un borgo fortificato e tracce delle mura sono ancora visibili percorrendo Via delle Mura sino all'antica porta di entrata del paese.

Il parco fluviale comprende il tratto ligure del fiume Magra e il medio e basso corso del suo principale affluente, il fiume Vara. L'ambiente della bassa Val di Magra, pur portando i segni di un intenso sfruttamento da parte dell'uomo, comprende zone umide uniche in Liguria, aree di sosta e nidificazione di grande importanza per l'avifauna migratoria. Un sistema di percorsi pedonali e ciclabili permette la fruizione delle sponde fluviali. Estese foreste e corsi d'acqua ancora integri caratterizzano la Val di Vara, terra di antica cultura contadina che ritrova occasioni di sviluppo nella valorizzazione delle produzioni tipiche e delle attività agricole e turistico-ricreative compatibili con l'ambiente. Il Fiume Vara, che nel tempo ha scavato la sua valle verdeggiante, nasce dalle pendici del Monte Zatta e riceve, lungo il suo corso da Varese Ligure alla confluenza con il fiume Magra, numerosi affluenti. Il percorso del Vara si snoda tra meandri rocciosi e brevi piane coltivate, e rappresenta forse il tratto più integro del Parco. Infatti, il suo stato di salute è ancora buono e garantisce la presenza di un'importante fauna ittica. Inoltre è adatto alla pratica degli sport fluviali come canoa, cayak, rafting, torrentismo e hydrospeed. Il tratto più interessante per gli sport fluviali è quello compreso tra Varese Ligure e Brugnato dove, in un paesaggio suggestivo e incontaminato, si possono osservare l'Airone cinerino, la Garzetta e il passaggio del Cavaliere d'ltalia. Scorrendo tra boschi e pareti rocciose, il fiume, con le sue acque limpide e pulite, forma anse, anfratti e spiagge dove è possibile trascorrere momenti indimenticabili.

Il suggestivo promontorio di Punta Bianca rappresenta l'estremità meridionale del parco. Il nome deriva dalla presenza di uno spesso strato di calcare bianco saccaroide ben visibile dal mare, utilizzato a scopo edilizio già in epoca romana. La serie di affioramenti rocciosi del promontorio costituisce un esempio di nascita ed evoluzione di un antico bacino marino ed è una tappa importante nella comprensione dell'evoluzione geologica dell'Appennino settentrionale. Sulle ripide falesie calcaree della zona costiera del Caprione, da Punta Bianca sino a Tellaro, il paesaggio vegetale è caratterizzato dalla presenza di circa 260 ettari di pineta di pino d'Aleppo. Si tratta di formazioni vegetali di grande pregio sia per l'unicità del sito, sia per il fatto che nella Liguria orientale il pino d'Aleppo rimane generalmente confinato in esemplari isolati o in piccoli gruppi sulle rocce a picco sul mare. La costa del Caprione si presenta rocciosa e frastagliata, con alcune spiagge di caratteristico colore grigio. Le piante caratteristiche che colonizzano le rupi marittime e le prime pendici delle colline sopportano l'elevato grado di salinità e i forti venti, che spirano in direzione sud ovest. Splendidi uliveti ricoprono vaste aree del Caprione, soprattutto lungo il versante a mare, ma anche nelle colline intorno ad Ameglia. In particolare sopra Tellaro, le pendici dei colli sono rivestite da uliveti terrazzati dal livello del mare sino a circa 150 metri di altitudine. La produzione di olio era una delle principali fonti di guadagno per la popolazione locale fino agli anni '50. In seguito molti uliveti sono stati abbandonati, a cominciare da quelli più impervi, provocando un progressivo deperimento delle piante e un deterioramento dei muretti a secco. Negli uliveti fioriscono in primavera anemoni, agli selvatici, orchidee e in estate papaveri e gladioli. Numerose erbe, quali la borragine e il tarassaco, sono molto ricercate per la preparazione di minestre, insalate, ravioli e torte salate.

Fonte: Parco Regionale di Montemarcello Magra

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