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Giovedì, 10/10/2024
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Le Alpi incontrano l'Appennino

castiglione garfagnana

La strada che attraversa la Garfagnana e sale fino al Passo delle Radici, nel punto in cui le estreme propaggini delle Alpi Apuane si congiungono con l'Appennino tosco-emiliano, presenta alcuni fra i paesaggi montani più spettacolari e seducenti. Si parte da Castelnuovo di Garfagnana, il capoluogo e il cuore della verde Garfagnana, che corrisponde alla parte settentrionale della valle del Serchio, racchiusa tra i contrafforti montuosi delle Alpi e dell'Appennino. Simbolo di questa cittadina, circondata dai boschi che ricoprono l'intera vallata, è la roccaforte rinascimentale sorta su un antico edificio medievale, che fu centro amministrativo degli Estensi. Meritano una visita anche il duomo (pure risalente al Cinquecento) e la Fortezza di Montalfonso, che domina il paese dall'alto di un poggio. Lasciando Castelnuovo e imboccando la Statale 324 ci si immerge in una foresta interrotta solo da borghi antichi quanto pittoreschi. Il primo fra questi è Pieve Fosciana: nel cuore del suo centro storico medievale si ammira la pieve duecentesca di San Giovanni Battista, in cui si conservano opere di Andrea della Robbia e Antonio Consetti. Si sale rapidamente, fra curve e dislivelli, fino a Castiglione di Garfagnana, il più importante borgo fortificato del lucchese, al confine settentrionale della vallata. Ma oltre che dalle sue antiche mura, il paese è circondato dalla “selva nera”, che un tempo si stendeva ininterrotta da Pieve Fosciana fino al crinale dell’Appennino. Nella parte alta del paese, su uno sperone roccioso, si erge la Rocca con il suo perimetro irregolare, munita di torrioni a pianta semicircolare. Preziosi tesori d'arte si possono ammirare, in ottimo stato di conservazione, nelle piccole chiese romaniche di San Pietro e di San Michele. Sono, però, soprattutto le attrattive del paesaggio ad aver consentito un notevole sviluppo turistico, specialmente nella stagione invernale. Pregevoli impianti sciistici sfruttano le discese innevate di Casone di Profecchia e Passo delle Radici. La strada che porta alla Foce delle Radici è bellissima ma deve essere percorsa con cautela, specie nella stagione fredda. Giunti al passo, nel punto d'incontro fra Alpi e Appennino, si gode di un panorama impareggiabile sui versanti emiliano e toscano. Proseguendo sulla statale si raggiunge Pievepelago, altro centro famoso tanto per la sua storia (documentata dalla bella rocca medievale), quanto per la pratica degli sport invernali e gli itinerari naturalistici per appassionati di trekking e mountain bike. Da qui è possibile, ad esempio, intraprendere una piacevole escursione al Lago Santo, uno splendido bacino montano situato a 1500 metri d'altitudine. Il lago è a pochi minuti di cammino da un grande parcheggio, ideale per lasciare l'auto e proseguire a piedi. A Pievepelago si imbocca la Statale 12: un breve tratto di strada panoramica porta a Fiumalbo, un paesino di origini molto antiche, che deve il suo nome alle acque dei torrenti che lo circondano. S giunge poi ad Abetone, nel cui comprensorio si sviluppano impianti sciistici fra i più importanti e rinomati dell'Appennino. Il successo del passo dell'Abetone, posto a 1.388 metri sul livello del mare, è dovuto anche alle maestose cime che fanno da cornice, nonché all'imponente foresta di conifere in cui è immerso il centro abitato. Durante la stagione calda, Abetone abbandona la sua vocazione sciistica ma non quella turistica, diventando una meta privilegiata per chi voglia vivere a contatto con la natura, la flora e la fauna appenniniche. Gli itinerari più interessanti si snodano a partire dalla vicina località di Boscolungo: con circa due ore e mezzo di cammino, attraverso un percorso in forte pendenza ma molto suggestivo, si raggiunge il monte Libro Aperto, dal quale si gode di un vastissimo panorama e da dove è possibile, in altre due ore, raggiungere il monte Cimone, la più alta vetta dell'Appennino Tosco-Emiliano. Un secondo percorso oltrepassa le sorgenti del torrente Sestaione e conduce a Foce di Campolino, a 1775 metri d'altitudine. Un terzo, infine, tocca vari laghi montani, fra cui il Lago Piatto, situato nello scenario aspro e selvaggio della Val di Luce. Sempre nel comprensorio dell'Abetone, in località Fontana Vaccaia, è possibile usufruire di percorsi escursionistici che conducono ai prati della Foce di Giovo, il valico che separa la valle di Vinca da quella di Orto di Donna, sulla quale si ha una splendida veduta panoramica.

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