In provincia di Cremona si snoda un suggestivo percorso ciclabile che tocca aree di interesse naturalistico, paesaggistico e storico. L'itinerario parte da Pizzighettone e punta verso nord, attraverso i parchi fluviali regionali “Adda Sud” e “Oglio Nord”, per concludersi a Soncino, dopo circa 38 godibilissimi chilometri. Sia Pizzighettone che Soncino sono cittadine cariche di storia e sfoggiano ancora oggi, al pari della città di Crema, imponenti fortificazioni, cui si deve l'appellativo di “città murate”. Il tracciato è quasi costantemente immerso nel verde e presenta numerosi spunti interessanti, attraversando paesi e frazioni pittoresche, spaziando fra i fiumi Adda e Oglio, fra le scarpate naturali delle due valli fluviali e il nodo idraulico di Tomba Morta. Si toccano anche due parchi naturali locali, il “Valle del Serio Morto” e il “Valle dei Navigli”. Prima di partire, è d'obbligo una breve visita alla città murata di Pizzighettone. Dell'antico castello rimangono due torri: quella del Guado e quella del Governatore. La Torre del Guado, posta nei pressi del ponte sull'Adda, è la più importante e meglio conservata. Il nome deriva dal fatto che la torre sorgeva in prossimità del punto di attraversamento del fiume. A pianta quadrata in cotto, è coronata da slanciati beccatelli sorreggenti la merlatura a coda di rondine. La torre non venne demolita dagli Austriaci in quanto, secondo la tradizione, vi fu imprigionato Francesco I Re di Francia. Da vedere anche la bella chiesa parrocchiale di San Pietro, con il suo elegante campanile neoclassico. Appena fuori le mura, si inizia a pedalare sulla strada comunale asfaltata per Formigara (via Piave), che costeggia la riva sinistra del Serio Morto. Dopo il ponte sul Serio si prosegue per poco più di un chilometro, quindi si svolta a sinistra, in direzione della Cascina Manna, sede di un maneggio. La strada continua a costeggiare il fiume, inoltrandosi nel parco “Adda Sud”, fino all'abitato di Formigara. Prima di entrare in paese si svolta a destra, oltrepassando la Provinciale 13, per raggiungere la strada sterrata che, fiancheggiando gli antichi terrazzi morfologici della valle dell'Adda, conduce alla frazione di Ferie. Si raggiunge così la Cascina Vallate Ponte, teatro di feste e sagre nella stagione estiva. A questo punto si imbocca la via alzaia del Fiume Serio Morto, entrando nell'omonimo parco. Il canale è stato modificato nel dopoguerra, ma le aree boschive sembrano indicare il suo antico andamento sinuoso. Giunti a San Bassano si svolta a destra, seguendo per 300 metri la via principale del paese, per poi immettersi (sempre a destra) sulla Strada Lamperti. Questa via rettilinea ricalca un antica strada romana che collegava Cremona a Milano. Raggiunta la Cascina Molino di sotto, si prosegue verso nord, fino alla frazione di Santa Maria dei Sabbioni, su una stradina sterrata che si snoda fra le rogge Bernarda e Gallotta. Attraversata la Statale 415, si imbocca un'altra sterrata: la “via Persicana”. Si superano la Cascina Canova, la Cascina Livelli Rossi e quella di San Giuseppe. Si giunge così a Soresina. Il percorso prosegue attraverso questa città, nota per la sua vocazione agricola e per l'industria di latticini, liquori e paste alimentari. Si torna sullo sterrato imboccando la via Lazzaretto di Ariadello, fino a raggiungere il santuario omonimo. Qui, nel cuore di un bel parco, si può sostare e rifocillarsi. Tornati in sella, il percorso conduce alla località Tomba Morta, nota anche come “Tredici ponti”. Si tratta, infatti, del più importante nodo idraulico per l'irrigazione del territorio provinciale. Da Tomba Morta si sviluppa anche la bella pista ciclabile del Canale Vacchelli, che collega Genivolta a Crema (altra bella città fortificata che merita di essere ammirata), fino a Spino d'Adda, attraversando i parchi del Moso e del fiume Tormo. Costeggiando il canale scolmatore si giunge a Genivolta, cittadina costruita su un antico terrazzo morfologico della valle fluviale dell'Oglio. Seguendo, poi, una vecchia strada comunale che collega numerose cascine, s
i giunge infine a Soncino, in prossimità dell'imponente Rocca cinta da mura e fossato, che costituisce uno dei complessi fortificati meglio conservati della Lombardia. Costruita per volere degli Sforza, signori di Milano, a partire dal 1473, con funzione esclusivamente militare, la Rocca di Soncino è racchiusa fra quattro torri. Dal cortile si può scendere alle stanze sotterranee. Due sale delle “torri gemelle” sono adibite a Museo Archeologico e Storico, mentre il salone rinascimentale è sede di mostre. Da segnalare, infine, che lungo il percorso da Genivolta a Soncino è possibile, con brevi deviazioni verso est, raggiungere le Riserve Naturali del fiume Oglio: da Genivolta verso “Isola Uccellanda”, dalla Cascina Bosco al “Bosco della Marisca”, dalla Cascina Campazzo di sopra al “Bosco di Barco”.