Il Po e la pianura ferrarese sono fra i protagonisti di questo percorso che, partendo da Ferrara, tocca alcune località ricche di testimonianze storiche e artistiche a cavallo fra Medioevo e Rinascimento. Il capoluogo estense, città d'arte fra le più affascinanti in Italia, merita di per sé almeno una giornata di tempo, utile a respirare con calma l'atmosfera del centro storico, interdetto al traffico automobilistico. L'evoluzione architettonica della città si apprezza anche solo passeggiando sul Corso Ercole I d'Este: si passa dall'atmosfera medievale del nucleo antico, con il Castello Estense e la Cattedrale (capolavoro che sintetizza Romanico e Gotico nel profilo singolare della sua facciata) a edifici rinascimentali come Palazzo dei Diamanti, opera dell'architetto ferrarese Biagio Rossetti, in cui è conservato il prezioso patrimonio pittorico della Pinacoteca Nazionale e della Galleria d'Arte Moderna. Non distante dal corso si trova la Casa di Ludovico Ariosto, recentemente valorizzata. Sul versante opposto della città antica, attraversando l'ex ghetto ebraico, si incontrano altre residenze prestigiose come il Palazzo Costabili (altra creazione del Rossetti) e il Palazzo Schifanoia, dove Alberto V d'Este usava “schivar la noia” ispirandosi forse anche alle scene raffigurate nello splendido Salone dei Mesi. Qui alcuni maestri ferraresi realizzarono un ciclo di affreschi fra i più brillanti e sorprendenti del Rinascimento. Lasciando Ferrara in direzione nord si raggiunge il fiume Po a Pontelagoscuro, immergendosi nella caratteristica piana verdeggiante, spesso coperta da vigneti, in cui svettano filari di pioppi, alberi da frutto. Si attraversano i paesi di Occhiobello e Stienta, sempre costeggiando il grande fiume che, però, non è sempre visibile per via dell'alto argine posto a difesa dalle esondazioni (terribile quella del 1951). Una prima breve sosta va fatta a Gaiba, per visitare la Parrocchiale di San Giuseppe, arricchita da belle opere di pittori e artigiani del legno locali. Accanto alla graziosa Villa Stampanoni (del XVII secolo) si trova l'Oratorio di Sant'Anna, dove si può ammirare una tela di Giambettino Cignaroli. La strada conduce in breve a Ficarolo, altro piccolo centro noto per l'altissimo campanile pendente costruito accanto alla Cattedrale. Con i suoi 75 metri, questa torre campanaria è seconda solo alla Torre di Pisa per il rapporto fra altezza e pendenza. Dalla sommità si gode un panorama spettacolare sulla campagna circostante, fino alle torri di Ferrara. Oltrepassando nuovamente il Po si torna in Emilia e si entra a Stellata, borgo di origini antiche, con un centro storico pittoresco e la celebre Rocca costruita nel Trecento a forma di stella, a guardia del territorio degli Estensi. Assieme alla vicina Rocca di Ficarolo (inghiottita da una rotta del Po nel 1670) costituiva un formidabile baluardo difensivo. Nell'abitato si riconoscono facilmente anche la chiesa Parrocchiale e la “Casa Ariosto” (appartenuta al figlio del poeta), oggi sede di un museo archeologico. Stellata è posta nel comprensorio di Bondeno, che si incontra piegando a sud e abbandonando il corso di “Eridano”. Il borgo si identifica con il suo bel campanile gotico, che è anche la struttura più antica della Cattedrale, più volte ristrutturata, risalente probabilmente all'epoca matildica. Al suo interno restano comunque opere di notevole interesse storico e artistico. La tappa successiva è a Finale Emilia, la “piccola Venezia degli Estensi” attraversata dal Panaro. L'appellativo si deve soprattutto al Castello delle Rocche, progettato da Bartolino Ploti da Novara (lo stesso del castello di Ferrara) e successivamente trasformato in una dimora signorile e fastosa. Due chiese meritano di essere visitate: la chiesa del Rosario, grazie a recenti restauri, ha recuperato lo splendore delle decorazioni in stucco; quella di Sant'Agostino conserva parecchi dipinti di valore fra cui una Madonna con Bambino e San Lorenzo di Giovanni Francesco Barbieri. Dopo un primo saggio del genio del pittore noto come il Guercino, numerose testimonianze della sua pittura si ammirano a Cento, passando dalle sponde del Panaro a quelle del Reno. Nella barocca chiesa del Rosario sono custodite ben cinque opere dell'artista nato nel 1591. Altre tele si trovano nella ricca Pinacoteca Civica allestita nel Palazzo del Monte di Pietà, accanto a capolavori di Ludovico Carracci e Ubaldo Gandolfi. In Piazza del Guercino, inoltre, si può visitare il Palazzo del Governatore, che ospita una Galleria d'Arte Moderna. Passando sul Reno si entra subito nella “gemella” Pieve di Cento. Quattro porte garantiscono l'accesso al centro medievale, che ricorda Bologna per l'abbondanza di portici. Nella Collegiata di Santa Maria Maggiore è custodito un crocifisso ligneo cui si attribuiscono poteri miracolosi, ma soprattutto un patrimonio pittorico eccezionale, comprendente la meravigliosa Pala dell'Assunta di Guido Reni, opere del Guercino e dello Scarsellino. Da non perdere anche l'Oratorio della SS. Trinità (splendidi gli affreschi e il coro ligneo) e la Rocca in cui ha sede il Museo Civico. Ci si inoltra nella provincia di Bologna raggiungendo San Giovanni in Persiceto. Anche nella città di Giulio Cesare Croce (l'autore di Bertoldo) Guercino ha lasciato la sua impronta: opere del pittore centese e del bolognese Francesco Albani impreziosiscono infatti la Collegiata di San Giovanni Battista. Passeggiando per il centro medievale, inoltre, ci si imbatte nei prospetti del quattrocentesco Palazzo Comunale e del Palazzaccio, l'edificio più antico, che presenta la classica struttura porticata delle antiche dimore gentilizie bolognesi.