A soli 16 chilometri dal centro di Torino, proprio accanto alla reggia sabauda di Venaria Reale, si stende per 3.000 ettari il parco storico-naturale “La Mandria”, ricavato dalla tenuta di caccia dei Savoia. Sotto il regno di Vittorio Amedeo II, su queste terre fu creato un allevamento di cavalli per le scuderie reali (da cui il nome del parco), mentre fu Vittorio Emanuele II a istituire la tenuta di caccia privata. Negli stessi anni vennero costruiti e ampliati vari edifici di interesse storico e architettonico, come la Tenuta dei Laghi, le Cascine, il reposoir di caccia della Bizzarria e il Borgo Castello (prossima sede del “Centro natura e paesaggio”) in cui si visitano gli appartamenti reali che ospitarono re Vittorio Emanuele II e la “bella Rosina”. Per chiunque sia sensibile alle suggestioni della storia e del costume, questi sono gli ambienti più interessanti perché conservano quasi interamente gli arredi originari, le decorazioni neo-rinascimentali con putti, trofei e strumenti musicali, i fastosi soffitti a cassettoni. Tutto attorno si sviluppa il grande parco che, con Umberto I, fu ceduto e progressivamente frazionato fino all'acquisizione da parte della Regione Piemonte nel 1976. Nell'area gestita dal parco regionale vivono liberamente o allo stato semi brado diverse specie di animali selvatici e domestici, sotto la protezione di una rigogliosa foresta di latifoglie composta soprattutto da querce, carpini e farnie: la più vasta che si conservi in Piemonte. Di tanto in tanto i boschi concedono spazio a prati e radure, funzionali all'allevamento dei cavalli al tempo dei Savoia. Altrettanto spesso ci si imbatte in ambienti d'acqua dolce: laghi artificiali, torrenti, e zone umide che contribuiscono a incrementare la diversità floristica e faunistica dell'intera area. Mentre gli spazi aperti regalano vedute bucoliche del parco, incorniciato dalle cime alpine, nei dintorni degli specchi d'acqua è facile avvistare gru, aironi bianchi maggiori, cicogne nere (ma nel parco è segnalata anche la presenza dell'aquila reale). Addentrandosi nella foresta, poi, si può avere la fortuna di spiare un cervo o un daino. Nella prima parte dell'autunno si organizzano perfino visite guidate che consentono di assistere al bramito del cervo, il caratteristico richiamo d'amore che l'animale emette allungando il collo e assumendo una posa superba. Ma una visita a La Mandria è consigliabile in ogni stagione. Solo in questo modo si riesce ad apprezzare i continui mutamenti di colori, profumi e sensazioni tipici di una grande foresta planiziale. Per godere pienamente dei sentieri aperti al pubblico occorrerebbe anche più di una giornata, anche perché i motivi d'interesse sono davvero tanti: fra ambiente, paesaggio, architetture rurali, allevamenti equini e, naturalmente, gli edifici storici sabaudi, si rischia di non avere neanche il tempo per un pic nic in una delle aree attrezzate che si incontrano lungo i percorsi. Se si dispone di poco tempo, si può noleggiare una bici all'interno del parco, oppure usufruire delle escursioni in trenino, in calesse o a cavallo (dalle scuderie di Cascina Vittoria). Ma la soluzione ideale resta la passeggiata a piedi, muniti di scarponcini, binocolo e macchina fotografica, lungo uno dei percorsi principali allestiti nel parco. Dall'ingresso di Ponte Verde (a Venaria) o da quello di Druento, ad esempio, si percorre il cosiddetto “Asse del cavallo” che si snoda fra cascine come la Rubbianetta, sede del Centro Internazionale del Cavallo. La strada lambisce i paddok e i recinti per gli equini e porta alla Bizzarria, l'elegante padiglione di caccia in cui il re trovava ristoro durante le battute. L'intero percorso ad anello misura circa 14 chilometri ma non presenta dislivelli significativi. L'itinerario denominato “La Peppinella” si snoda invece attraverso lunghissimi viali alberati, con frequenti incursioni nei boschi, fino al complesso di Cascina Peppinella, attualmente in via di recupero. Un itinerario per famiglie è “Il roppolo” che parte da Ponte Verde e può essere percorso in un'ora, con soste didattiche o presso l'area giochi allestita a beneficio dei bambini. Chi preferisce non rinunciare all'ausilio di una guida, utile soprattutto nella visita alle residenze storiche, può unirsi alle escursioni guidate che partono da Villa Laghi ogni seconda domenica del mese. Il reposoir del “Gran Re” (anch'esso visitabile) è un rifugio incantato, immerso nel verde e circondato da quattro specchi d'acqua che ne riflettono il profilo architettonico sobrio ed elegante. Da segnalare, inoltre, l'opportunità di unirsi alle passeggiate notturne che partono ogni giovedì alle 21.00. È questo il modo migliore per apprezzare il silenzio della natura, e specialmente per osservare, con discrezione, le abitudini della fauna selvatica. Nascosti nelle apposite strutture di avvistamento, infatti, si possono avvistare daini, cinghiali, cervi, ma anche piccoli mammiferi come volpi e lepri.