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Domenica, 28/05/2023
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Gli “Anelli del lupo”

valle del carpina

Vasti boschi di querce, aceri e conifere ricoprono il pittoresco scenario collinare dell'Alto Tevere Umbro, una comunità montana racchiusa quasi interamente nel bacino idrografico del fiume sacro ai Romani, che comprende otto comuni: Citerna, Città di Castello, Lisciano Niccone, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, Pietralunga, San Giustino e Umbertide. L'estensione di queste foreste, in gran parte demaniali, tocca i 32.000 ettari. Si tratta di un ecosistema unico, che annovera specie rare come il lupo appenninico, la cui difesa si è intensificata negli ultimi anni con l'istituzione di oasi protette. Il paesaggio naturale è reso rigoglioso e lussureggiante dall'abbondanza di precipitazioni nei mesi freddi. La terra restituisce prodotti pregiati come funghi e tartufi, che si ritrovano nelle saporite pietanze locali. Il cuore di questo splendido angolo dell'Umbria è certamente la Foresta di Pietralunga, uno degli ambienti più suggestivi e interessanti dell'Italia centrale. 10.000 ettari di fitti boschi si stendono fra le colline di Montone e Pietralunga, congiungendo l'Alta Valle del Tevere con l'Appennino. Conifere, aceri, carpini, querce, cerri e faggi coesistono da molti secoli in un territorio percorso da un reticolo di ruscelli che si snodano fra piccole cascate, salti e forre. Il passaggio dalla vegetazione decidua ai boschi d'alto fusto rende quest'area il luogo ideale per lo studio degli ecosistemi collinari, a metà strada fra l'ambiente mediterraneo e quello appenninico. La Foresta di Pietralunga domina l'intera valle del Carpina, un territorio selvaggio modellato dal torrente Carpina e dai suoi affluenti. Immergersi in questo ecosistema è estremamente piacevole in ogni stagione. In autunno la foresta è meta privilegiata per i cultori del “leaf peeping”, attratti dalle infinite sfumature di colore della vegetazione e delle foglie che, gradualmente, si staccano dai rami. Diverse e sorprendenti gamme cromatiche si diffondono in primavera e in estate. Fra i numerosi itinerari di eccezionale interesse, da percorrere a piedi nella “Valle dei colori”, uno dei più suggestivi è quello degli “Anelli del lupo”, che attraversa per intero l'Oasi di protezione faunistica di Varrea: 900 ettari di boschi a nord-est di Pietralunga. Il percorso si articola in due tracciati ad anello con punto di partenza e arrivo comune, in località Collelungo, per un'estensione totale di circa 13 chilometri. Per la presenza di specie arboree come il Cerro e il Faggio e di esemplari di lupo appenninico, puzzola, sparviero, picchio muratore e gufo reale, questa zona è stata identificata come Sito di Interesse Comunitario. L'itinerario è raggiungibile in auto dal centro di Pietralunga, percorrendo via Roma fino al bivio per Salceto Lame. Qui si imbocca la strada sulla sinistra e si parcheggia in uno spiazzo presso il bivio di Molino Chicchioni, a 560 metri d'altitudine. Dal bivio si imbocca la stradina che porta a un allevamento di fagiani, costeggiando un bosco punteggiato da pini e cipressi e attraversato dal torrente di Fosso Chicchioni. Seguendo la segnaletica bianca e rossa si imbocca il sentiero che sale nel bosco. Il percorso conduce a un laghetto collinare, presso cui è facile avvistare esemplari di airone cinerino, e si inoltra in una foresta dal ricco sottobosco di ginepri, ginestre, rose e biancospini. Proseguendo oltre i ruderi del casolare di Collelungo (il punto d'intersezione dei due anelli) si raggiunge un bivio e si sceglie il sentiero di destra, imboccando l'anello dei Monti del Vento. Qui, nel cuore dell'oasi, le querce si alternano ad aceri, carpini, ornielli e sorbi. Ma non mancano gruppi di pini silvestri, abeti greci e pini neri d'Austria. Costeggiando un paio di pittoreschi fontanili, si sale fino ai 750 metri di “Casa Renzini”, per poi seguire la stradina che porta al Colle del Cardinale e prosegue per Gubbio. Il Passo del Cardinale è ricoperto da una bella pineta dove bisogna svoltare a sinistra per guadagnare la cima del colle. Dopo un rapido saliscendi si raggiunge la sommità dei Monti del Vento (800 metri). Il punto d'osservazione, costantemente esposto ai venti, permette di ammirare alcune cime appenniniche e il bosco della Serra di Burano, dove vive il lupo. Dopo una sosta, necessaria ad apprezzare l'incanto di questi luoghi, si prosegue attraversando una faggeta di grande interesse naturalistico e scendendo verso il bivio di Collelungo. Ritornati al bivio, si può intraprendere il secondo anello: quello di Varrea. La strada si snoda in un bel querceto che, in primavera, si arricchisce dei colori di primule, viole ed ellebori. Si prosegue fino alla strada per “Casa dei Franchi”, da imboccare verso sinistra fino al bivio per la Tagliata. Scegliendo il percorso sulla destra ci si affaccia sulla valle scavata dal torrente Carpinella, per poi seguire le tracce di un sentiero in discesa che porta alla chiesetta di San Pietro. Da qui, a circa 740 metri di quota, si gode di un bel panorama su campi coltivati e sul paese di Pietralunga. L'anello di Varrea si inoltra, poi, in una pineta rigogliosa attraversata da raggi solari che creano sorprendenti effetti luminosi. Superate le rovine di “Cai Petrignani”, si ritorna in breve a Molino Chicchioni.

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