Salerno è la porta d'accesso ideale alla Costiera Amalfitana, uno degli ambienti naturali più affascinanti d'Italia e di tutto il Mediterraneo. Il Golfo di Salerno si ammira dal Lungomare Trieste, alle spalle del quale si estende il centro ottocentesco della città, attraversato dalle arterie parallele di corso Garibaldi-via Roma e corso Vittorio Emanuele. Al centro dell'area c'è la vasta Villa Comunale con la settecentesca fontana di Esculapio, recentemente restaurata come pure i giardini e l'orto botanico che annovera piante rare ed esotiche. Un percorso suggestivo, la traversa d'Agostino, accompagna la passeggiata dai giardini al Teatro Verdi, con un sottofondo musicale in filodiffusione. Dall'antico Arco di Arechi si accede a via Mercanti e al nucleo medievale di Salerno. Qui alcuni edifici testimoniano il ruolo assunto dalla città fin dal IX secolo, sotto i Longobardi, e soprattutto dopo il 1077, quando divenne capitale del ducato normanno di Puglia. Il più importante è il Duomo voluto da Roberto il Guiscardo e completato nel 1085. Si entra nell'atrio passando per una scalinata seicentesca e per la Porta dei Leoni. Qui si ammira un raro quadriportico romanico e il campanile arabo-normanno alto 56 metri. In chiesa sono disposti parecchi monumenti sepolcrali fra i quali spicca quello della regina Margherita di Durazzo. Altre immagini suggestive della storia di Salerno sono offerte dalle possenti arcate dell'acquedotto medievale, dal longobardo Castello di Arechi, che domina sul mare da un'altura di trecento metri, e dal Museo Archeologico Provinciale allestito nel complesso di San Benedetto (raccoglie reperti dal Paleolitico all'età romana). Dopo aver costeggiato il porto si lascia temporaneamente la costa per raggiungere Cava dei Tirreni e il suo nucleo storico: il Borgo Scacciaventi, così chiamato per la tortuosità delle vie porticate su cui prospettano palazzi nobiliari costruiti fra il Quattrocento e il Settecento. In alcuni si riconosce lo stile tardo-catalano, in altri la fastosità del Barocco. Ancor più interessante la Badia della Santissima Trinità, alle pendici del Monte Finestra: dal 1011, quando fu fondata dall'ordine cluniacense, crebbe per importanza fino a includere circa 500 monasteri sotto la sua giurisdizione. L'aspetto attuale della chiesa deriva dal rifacimento settecentesco, ma si possono tuttora ammirare un mosaico del XII secolo nell'ambone, il chiostrino del Duecento, la cripta ricavata da una struttura romana e la Cappella del Crocifisso con un bassorilievo di Tino da Camaiano. Interessanti anche il Museo della Badia e la Biblioteca ricca di 50.000 volumi, tra cui preziosi incunaboli e cinquecentine. Tornando verso il mare, l'imbocco della strada costiera più famosa al mondo avviene a Vietri sul Mare, località celebre dal XVII secolo per le sue ceramiche. Le caratteristiche decorazioni maiolicate spiccano per le strade della cittadina e sugli edifici più importanti del centro. La litoranea segue il profilo della Penisola Sorrentina, fra stretti valloni che precipitano in mare, terrazzamenti coltivati, agrumeti e macchia mediterranea. Dopo Cetara, ecco Maiori, disposta ad anfiteatro nella valle di Tramonti. Da vedere la chiesa di Santa Maria a Mare, con il suo soffitto a cassettoni del Cinquecento. La vicina Minori è una delle località turistiche più “gettonate”. Merito delle vedute offerte dal lungomare, che si snoda fra due promontori. La strada si fa sempre più tortuosa e riserva sorprese a ogni tornante. In breve si raggiunge Ravello. In centro merita una visita il Duomo, fondato nell'XI secolo ma rimaneggiato in forme barocche. Restano alcuni tesori come il bel campanile romanico, la straordinaria porta bronzea fusa da Barisano da Trani nel 1179, il Pulpito del Vangelo decorato con marmi e mosaici. Una passeggiata incantevole porta a Villa Cimbrone, costruita in stile eclettico con un vasto giardino e un belvedere reso celebre dallo scrittore Gore Vidal, che qui contemplava “il paesaggio più bello del mondo”. Da vedere anche l'antica Villa Rufolo: un complesso di edifici in stile moresco a picco sul mare, con un chiostro e un giardino incantevoli. La villa ha “stregato” personalità illustri, da Roberto d'Angiò al compositore Richard Wagner. Meta finale dell'itinerario è la vicina Amalfi: una distesa irregolare di case bianche aggrappate alla roccia, separate da viuzze spesso porticate, su cui si erge la mole del Duomo di Sant'Andrea, rialzata dalla sua monumentale scalinata. La facciata romanica decorata con marmi policromi e mosaici bizantini è stata ricostruita dopo il crollo del 1861. L'intreccio di influssi arabi, bizantini e siculo-normanni è evidente nel campanile, nel portale di bronzo fuso a Costantinopoli nel 1065 e nel meraviglioso Chiostro del Paradiso, con gli archi a sesto acuto intrecciati e sorretti da colonnine binate. Ci si sposta al Museo Civico per vedere la celebre Tabula Amalphitana, il codice che raccoglie le leggi della Repubblica marinara, mentre in piazzetta e nei locali del centro si gusta l'ottimo limoncello e i dolci impreziositi dall'aroma dei limoni Costa d'Amalfi Igp.