Ponza, Ventotene, Santo Stefano, Palmarola e Zannone: sono le isole di origine vulcanica che compongono l'Arcipelago Pontino, disteso a sud del promontorio del Circeo, quasi al centro della costiera tirrenica. In epoca ancestrale, violente eruzioni hanno portato all'emersione di queste cinque isole che si caratterizzano per i colori cangianti delle rocce, la fertilità della terra e la straordinaria ricchezza e purezza dei fondali. La più meridionale, Ventotene, è la punta affiorante di un vulcano sottomarino formatosi circa 800.000 anni fa. Oggi è abitata da una piccola comunità che gode tutto l'anno dello spettacolo naturale di un mare cristallino e incontaminato. Lo stato di conservazione del piccolo porto di epoca romana, con le sue grotte e le caratteristiche bitte scavate nel tufo, dimostra l'impermeabilità di questi luoghi alle insidie del progresso. Un'escursione verso l'interno consente di scoprire i resti di alcune cisterne romane, e soprattutto di Villa Giulia, il luogo d'esilio della figlia dell'imperatore Augusto. Alcune spiaggette possono essere raggiunte a piedi, e in estate diventano una meta ambita per vacanzieri in cerca di tranquillità. Altre, più appartate, sono accessibili solo via mare. Anche il vicino isolotto di Santo Stefano, con le pareti rocciose a picco sul mare, è un luogo d'esilio (ben più triste) perché occupato in parte dal grande penitenziario borbonico, rimasto in uso durante e dopo il fascismo, fino al 1965. Dal 1997 una riserva naturale marina tutela l'ambiente subacqueo di Ventotene e Santo Stefano, considerato fra i più ricchi e interessanti d'Italia. Oltre alle meraviglie della flora e della fauna marina, un'immersione consente di apprezzare i tesori archeologici e artistici di questi fondali, testimoni di una storia millenaria. In posizione centrale nell'arcipelago si trova l'isola maggiore, Ponza, che riserva scenari incantevoli già al momento dell'approdo nel porticciolo semicircolare: una schiera di casette dalle tinte tenui e rosate è adagiata lungo la costa, mentre si intravedono le “piscine” romane e il minuscolo cimitero sul mare. La costa, quasi sempre alta, ripida e frastagliata, è resa ancor più tormentata da una moltitudine di faraglioni, isolotti, grotte e anfratti, anche se talvolta la scogliera lascia il posto a spiaggette meravigliose, fra cui la celebre Chiaia di Luna. Accessibile via terra tramite un tunnel scavato dai romani, questo angolo di spiaggia a forma di mezzaluna è protetto da pareti a picco che toccano i cento metri d'altezza. Il sole fa capolino verso le dieci del mattino, ma scompare solo al tramonto. Alle spalle della “chiaia” è ancora visibile una necropoli di età romana, con tombe a camera scavate nella roccia. L'isola, stretta e tortuosa, offre un'infinita varietà di approdi e angoli suggestivi. Come Cala Inferno, con accanto la “spiaggia del Core” famosa per il suo cuore disegnato nella roccia. O come l'Arco Naturale e l'isolotto di Gavi, separato da Ponza da uno stretto braccio di mare. Chi approda a Gavi da Ponza si ritrova a percorrere uno stretto sentiero che conduce all'unica casa costruita su questo lembo di terra. A ovest dell'isola maggiore si incontra Palmarola, una piccola isola che non nasconde le sue origini: le sue coste, caratterizzate da alte falesie di colore bianco o giallastro, sono il risultato dell'accumulo di frammenti di vetro vulcanico, formatosi per il rapido raffreddamento del magma che sprofondava in mare. I fondali, estremamente frastagliati, accolgono un microcosmo di creature marine. Palmarola, oggi disabitata, era popolata nel Neolitico da tribù che qui si rifornivano di ossidiana, per poi barattare questa ambitissima materia prima sulla terraferma. Altrettanto interessante è Zannone (a nord-est di Ponza), la più settentrionale delle Pontine. L'isola è ricoperta da un bosco di lecci e sughere ed è abitata da una fauna variegata che comprende numerose specie di uccelli marini. Su questi cento ettari di territorio si è insediata anche una piccola colonia di mufloni. Nei pressi del porticciolo di attracco, a Punta del Varo, si trovano i resti di una villa romana e di una peschiera, mentre visitando l'interno ci si imbatte nei ruderi di un antico convento di monaci cistercensi, abbandonato nel XIII secolo. Dal 1979 Zannone fa parte del Parco Nazionale del Circeo, che vi tiene un piccolo centro di documentazione. Anche in questo modo l'isola ha potuto conservare intatto il suo patrimonio naturalistico, fra i più ricchi del Mediterraneo.