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Martedì, 08/10/2024
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L'Umbria meridionale: Terni, Narni e San Gemini

duomo di terni

Al centro di una valle circondata da colline verdeggianti, segnate da testimonianze di epoca preistorica (capanne neolitiche e sepolture del periodo villanoviano e della prima Età del Ferro) è distesa Terni, che deriva il suo nome dal latino interamna: “tra due fiumi”. La città è posta infatti nel punto in cui il torrente Serra si getta nel fiume Nera. Difficile stabilire con certezza l'identità dei primi abitatori di questa valle, ma gli abitanti di Terni sono citati già nelle celebri Tavole Eugubine, in quanto nemici della città di Gubbio. Divenuta municipio sotto i Romani, Terni prosperò fino al crollo dell'impero, e si risollevò solo nel Basso Medioevo, appoggiando alternativamente il papa e l'imperatore. Alla straordinaria ricchezza di risorse idriche si deve lo sviluppo recente della città, che ha visto sorgere stabilimenti siderurgici all'avanguardia e numerosi altri impianti industriali. La crescita di Terni non ha intaccato le sue bellezze artistiche e il patrimonio storico. Anche l'impianto stradale, nella sua modernità, ricorda la struttura viaria romana, con i cardi e i decumani. Basta una visita al centro cittadino per scoprire scorci e monumenti di grande interesse. Alcuni tratti delle antiche mura e i resti dell'Anfiteatro documentano lo sviluppo della città in epoca romana. Il “colosseo” di Terni fu eretto nel 32d.C. e poteva contenere fino a 10.000 spettatori. Oggi la sua struttura originaria, in gran parte recuperata, è sede, in estate, di manifestazioni e spettacoli. In Piazza Duomo si ammira la Cattedrale di origini tardomedievali, con l'elegantissima facciata ingentilita da un portico. Al livello superiore si aprono una serie di finestre sormontate da un loggiato ornato da statue di vescovi santi. Fra questi San Valentino, patrono della città. In chiesa si conserva, fra l'altro, un organo settecentesco realizzato su progetto del Bernini. In Piazza San Francesco si incontra la chiesa omonima, costruita nel Duecento sull'impronta della Basilica di Assisi. Ancor più antica è la chiesa di San Salvatore, sorta attorno a un nucleo dell'XI secolo. Qui sarebbe avvenuto l'incontro fra papa Zaccaria e il re longobardo Liutprando. Da visitare anche San Cristoforo che, secondo la tradizione, fu teatro di un miracolo ad opera di San Francesco. Bisogna invece lasciare il centro per visitare la chiesa di San Valentino, di impronta chiaramente settecentesca. Un'urna sotto l'altare raccoglie le spoglie del patrono degli innamorati. Interessante anche l'architettura civile, che comprende numerosi palazzi rinascimentali come Palazzo Spada, in Piazza Europa (considerato l'ultima creazione di Giuliano da Sangallo il Giovane) o come il Palazzo Comunale Vecchio, nella bella Piazza della Repubblica. Il settecentesco Palazzo Gazzoli ospita la ricca Pinacoteca Comunale, dove è conservata una celebre opera di Benozzo Gozzoli: Lo Sposalizio mistico di Santa Caterina. Merita una visita, infine, l'ex Stabilimento Siri, simbolo di una città in cui antico e moderno coesistono, anche grazie al recupero di strutture di archeologia industriale. Questa antica ferriera fondata nel 1794, sapientemente ristrutturata, ospita oggi strutture ricreative e un interessante Museo Archeologico. Lasciata Terni si raggiunge, in pochissimi chilometri, la cittadina di Narni, arroccata in posizione altamente scenografica su una cresta rocciosa che sovrasta le gole del Nera. Anche Narni fu municipio romano e ospitò, nel corso del Rinascimento, numerosi artisti come il Vignola e il Sangallo, che contribuirono alla ricostruzione della città dopo la devastazione dei Lanzichenecchi. Il centro storico è fra i più suggestivi dell'Umbria, impreziosito da edifici come la Cattedrale in stile romanico, decorata da opere di Rossellino e di altri artisti, e la chiesa duecentesca di San Francesco. In Piazza dei Priori si ammirano il Palazzo dei Priori e il Palazzo Comunale che, accanto a opere di Ghirlandaio, Spagna e Benozzo Gozzoli, custodisce una mummia egizia del IV secolo a.C. Gli affreschi dello Zuccari impreziosiscono il cinquecentesco Palazzo Scotti, mentre bisogna uscire dal centro per salire verso la storica Rocca Albornoziana: una fortezza imponente, cinta da torri angolari, eretta nel Trecento per volontà del cardinale Egidio Albornoz e recentemente restaurata. Un suggestivo itinerario sotterraneo guida i visitatori alla scoperta del complesso conventuale di San Domenico, comprendente una chiesa protoromanica affrescata e una cisterna romana divenuta carcere dell'Inquisizione. Si passa, poi, nei sotterranei di Santa Maria Impensole, costruita nell'VIII secolo sui resti di un tempio romano. Seguono gli impianti dell'acquedotto romano della Formina, e la grande cisterna altomedievale (il Lacus) che si apre sotto la centralissima Piazza Garibaldi. Seguendo per una decina di chilometri la Statale 3ter si tocca il paesino di San Gemini, universalmente noto per le sue acque minerali, apprezzate fin dall'antichità. La settecentesca Porta Romana introduce al centro storico: un dedalo di viuzze, scalinate, arcate e torrioni, silenzioso e variopinto, che ripropone il fascino intatto di un borgo rinascimentale. Da numerose postazioni panoramiche si apprezza un incantevole scenario collinare. Per i visitatori più giovani, una risorsa di sicuro interesse è offerta dal Geolab, uno spazio espositivo permanente, allestito nell'ex ospedale di Santa Maria della Misericordia e dedicato alla divulgazione delle scienze della terra. Proseguendo verso nord si lambisce il sito archeologico di Carsulae. Dell'antica città romana sono riemersi il foro, con i resti della basilica e di due templi gemelli, il teatro e l'anfiteatro, in discreto stato di conservazione. L'itinerario, breve ma intenso, si conclude poco oltre ad Acquasparta, piccolo centro affacciato sulla valle del Naia (un affluente del Tevere) e noto anche per il suo Carnevale. Qui è d'obbligo una visita a Palazzo Cesi, l'edificio rinascimentale progettato da Gian Domenico Bianchi che un tempo ospitava la prestigiosa Accademia dei Lincei. Interessanti sono pure la chiesa medievale di San Francesco, quella di Santa Cecilia e quella del SS. Sacramento: un piccolo gioiello architettonico seicentesco in cui si conserva un prezioso mosaico romano incastonato nel pavimento.

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