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Venerdì, 13/09/2024
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La costa di Maratea

costa di maratea

Lo sbocco sul Tirreno della Basilicata coincide con i 32 chilometri di costa di Maratea, cittadina incantevole situata proprio al centro di un litorale che affascina per la bellezza e la mutevolezza del paesaggio. Siamo nel Golfo di Policastro, dove insenature, scogliere alte e scoscese, grotte e isolotti si susseguono senza sosta. A nord, la vicina Sapri segna il confine con la Campania. A sud, subito dopo la frazione di Castrocucco, si entra in Calabria con il gigantesco polmone verde del Pollino sullo sfondo. Anche in mancanza di un'imbarcazione si può godere di un percorso automobilistico decisamente panoramico: quello offerto dalla Statale 18, che si snoda spesso sul margine di alte falesie, toccando le numerose torri di avvistamento costruite in epoca aragonese contro le incursioni dei pirati. La prima da settentrione è la Torre di Mezzanotte che sorge presso il canale omonimo, confine naturale con la provincia di Salerno. Poco più che un rudere appollaiato sulla cima di una rupe a picco sul mare e circondato da una vegetazione decisamente selvaggia. Dopo il canale, in corrispondenza con la Torre dei Crivi, si apre un panorama mozzafiato sul golfo che bagna tre regioni. Chi lo guarda da terra può anche apprezzare da vicino il rigoglio della tipica vegetazione mediterranea, soprattutto arbustiva, aggrappata alle pendici del Monte Palladino. Il tracciato della strada statale ha rimpiazzato una mulattiera pittoresca quanto accidentata che da queste parti veniva chiamata apprezzam'u ciucc (apprezzami l'asino). Il sentiero, in parte ancora percorribile a piedi, era infatti così stretto da non permettere il transito di due viaggiatori a dorso d'asino provenienti da direzioni opposte. L'asino di minor valore doveva perciò cedere il passo a quello più “quotato”. Il primo centro abitato, Acquafredda, è raccolto presso l'immancabile fortificazione difensiva. Tutto intorno, una fitta pineta scende lungo il fianco della montagna fino a lambire il mare, abbracciando anche la villa ottocentesca di Francesco Saverio Nitti, Presidente del Consiglio fra il 1919 e il 1920. Le ripide falesie che chiudono la baia lasciano spazio solo a grotte o a minuscole spiaggette che, in molti casi, possono essere raggiunte solo in barca. Davanti alla spiaggia di Porticello, in particolare, c'è l'ingresso alla Grotta del Dragone: un micromondo sotterraneo la cui esplorazione è però riservata solo a speleologi esperti. Ai piedi del Monte La Serra, che supera i mille metri, si incontrano i villaggi costieri di Cersuta e Ogliastro. Due sono gli approdi consigliabili a Cersuta: la spiaggetta chiamata u nastru (raggiungibile anche via terra dalla Torre dell'Asino), e quella di Rena Carruba. Fra il promontorio verdeggiante di Ogliastro e Punta Santa Venere si stende, invece, il lido più ampio e popolare della costa di Maratea: la spiaggia di Fiumicello. Dalla riva, incassata in una profonda insenatura, si apprezza la vasta pineta che ricopre il promontorio. Da qui al porto di Maratea il tragitto è brevissimo. Guardando la cittadina dal mare si nota chiaramente la parte più alta e antica, appollaiata sul Monte San Biagio. Qui, presso un monastero costruito da monaci basiliani, svetta l'imponente statua del Cristo Redentore realizzata da Bruno Innocenzi, seconda per altezza solo al celeberrimo Cristo del Corcovado di Rio de Janeiro. Il belvedere ai piedi della statua è la migliore postazione panoramica di questo tratto di costa, specialmente al tramonto. La visita al centro si impone per respirare il fascino medievale di casupole antichissime, ornate da piccole logge e portali, e soprattutto delle tantissime chiese che punteggiano la città alta (l'intero comprensorio comunale ne conta ben 44). Se la chiesa dell'Addolorata sfoggia una facciata barocca, quella di Santa Maria Maggiore (la cattedrale) risale alla fine del Trecento e presenta un campanile romanico. Dal piazzale della cattedrale si accede al nucleo più antico, attraverso una scalinata che porta in via Santicelli e di qui alle rovine del Castello, che domina la costa da una terrazza alta più di 600 metri. Si tratta in realtà di un sistema di case fortificate, denominato Maratia Superior, abbandonato dagli abitanti in favore del centro storico attuale. Tornati sulla statale si affronta il tratto di costa a sud di Maratea, passando accanto all'isolotto di Santo Janni. Solo qui vive il “drago di Santo Janni”, una lucertola azzurrognola che ama nascondersi fra la macchia mediterranea, protetta anche dalla Convenzione di Berna del 1979. All'altezza di Marina di Maratea si incontra l'ingresso alla Grotta delle Meraviglie (l'unica visitabile in Basilicata) che spicca in una fitta sequenza di grotte sommerse o semi-sommerse scavate nella roccia, habitat esclusivo per una moltitudine di specie animali e vegetali. Poco più a sud, la scenografica Punta Caina si protende nel mare a indicare il confine con la Calabria. In cima svetta l'immancabile torre medievale; alla base si sviluppa una teoria di anfratti scavati dalle onde, come l'affascinante Grotta delle Cetroselle. Meta finale per chi si sposta in auto è il borgo di Castrocucco e, in particolare, il castello cinquecentesco dei baroni Labanca con l'annessa dependance affacciata sul mare. Le fortificazioni occupano la sommità di uno sperone roccioso a 120 metri sul livello del mare. Dalle mura diroccate la vista spazia sul Tirreno, da Capo Palinuro all'isola di Cirella.

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