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Sabato, 09/11/2024
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L'incanto delle isole Eolie

stromboli

È un paradiso tutto mediterraneo quello in cui ci si immerge visitando l'arcipelago delle Eolie, che guarda alla costa settentrionale della Sicilia. Un'irresistibile miscela di suggestioni naturalistiche, storiche e culturali conquista i visitatori che possono raggiungere le isole Eolie con mezzi propri o servendosi di una fitta rete di collegamenti che interessano numerose località della costa, siciliana e non. Il complesso delle sette Eolie nacque da una grande pianura abissale del Tirreno, profonda fino a 3600m, dalla quale, per emissione di lava, si formò l'intero arcipelago e l'isola di Ustica, ma anche numerosi vulcani sottomarini. La forma attuale delle Eolie è il risultato di un'attività vulcanica proseguita nell'arco di 360.000 anni: le più antiche sono Panarea, Filicudi, Strombolicchio; la più giovane Isola è Stromboli, mentre il più giovane vulcano è Vulcanello. Per soddisfare qualsiasi curiosità sull'origine e l'evoluzione di queste isole è sufficiente una visita al Museo Vulcanologico del Castello di Lipari. Proprio a Lipari inizia il percorso alla scoperta delle Eolie: L'isola abbina le sue prerogative di centro culturale, agricolo, industriale e della pesca con il richiamo delle sue bellezze naturali. Il panorama è dominato da alcuni vulcani spenti: Monte S. Angelo, al centro, è il più alto. Ai suoi piedi, sulla costa, è disteso il paese di Canneto. Monte Filato formò la punta nord-orientale dell'Isola ed emise le colate di pomice e ossidiana delle Rocche Rosse. Minerali che rendono particolarmente suggestive le spiagge che si stendono da Canneto ad Acquacalda. I Monti Rosa dividono la baia di Lipari da quella di Canneto, originati da “cupole di ristagno” della lava. Il Monte Giardina e il Monte Guardia sono i vulcani che formarono l'intera punta meridionale dell'Isola. La città di Lipari sorge intorno al curioso bastione circolare di roccia formatosi nel bel mezzo della riviera del Golfo, cui, nell'antichità greca, fu dato il nome di Akropoli. Una visita al Castello è fortemente consigliata, specie per la presenza del Museo Archeologico e Vulcanologico, che svela, fra l'altro, i segreti della preistorica "civiltà dell'ossidiana" e della colonizzazione greca delle Eolie. Di grande richiamo è anche il Belvedere Quattrocchi, con la sua ineguagliabile vista sui Faraglioni di Lipari e sull'Isola di Vulcano. L'isola di Salina è la più ricca di vegetazione ed è protetta da una riserva naturale. Salina si formò per le eruzioni di due vulcani gemelli, il più alto dei quali è il Monte Fossa delle Felci. Altro cratere tuttora visibile, a pochi metri sul livello del mare, è quello nel quale è adagiato il paesino di Pollara. Qui si può nuotare tranquillamente nel bel mezzo dell'antica bocca del vulcano. Salina è divisa in tre comuni autonomi: Santa Marina sulla costa orientale, Malfa sulla settentrionale, Leni poco sopra la meridionale, da cui si scende al bel paesino di Rinella. Una particolarità dell'isola è il laghetto salmastro di Lingua sull'estrema punta sud-orientale, dove un tempo si produceva il sale, a cui l'isola deve il nome. Da gustare il celebre vino Malvasia locale e i capperi deliziosi. L'isola di Vulcano è famosa fin dall'antichità per l'instabilità del suo cratere, tuttora considerato attivo, sebbene l'ultima eruzione risalga al 1890. Vulcano si sviluppò, nell'arco di millenni, a causa delle eruzioni di numerose bocche. Attualmente, dopo una quiescenza di un secolo, è in forte aumento l'attività fumarolica sul Cratere della Fossa, nella piana del porto e in mare, attività costantemente controllata dall'Istituto di Vulcanologia di Catania. L'Isola è massicciamente frequentata nei mesi estivi dai turisti, che trovano alloggio principalmente nella Piana dell'Istmo, tra il Porto di Levante e il Porto di Ponente. Ma la zona di gran lunga più piacevole per una vacanza e quella del Piano, cioè dell'altopiano verdeggiante e ampio a sud del cratere. Da non mancare un'escursione al cratere della Fossa e un'escursione a piedi dal Piano alla costa, in località Gelso, con un bagno nelle acque purissime e cristalline. Stromboli è l'unico vulcano europeo in attività esplosiva permanente. Il suo comportamento è talmente emblematico da aver dato il nome di “attività stromboliana” a tutte le manifestazioni vulcaniche analoghe. L'isola, alta quasi mille metri, si presenta come una perfetta piramide vulcanica nero-bronzea che si eleva da fondali profondi circa due chilometri. L'escursione ai crateri si compie solitamente di notte ed è una delle esperienze più emozionanti che si possano immaginare. È necessaria una guida. Per organizzare la visita ci si può rivolgere all'ufficio turistico di Ficogrande. La sera, da tutte le isole dell'arcipelago, partono barche che accompagnano a vedere le esplosioni dal mare. Dal paese, è consigliabile fare una passeggiata fino a Punta Labronzo dove, oltre che a meravigliosi tramonti, si assiste agli scoppi del vulcano dal basso. I brandelli di lava incandescente e le colate laviche precipitano lungo la nera Sciara del Fuoco e piombano in mare. Il paese si snoda lungo la costa nord-orientale. Sul lato opposto dell'Isola, irraggiungibile da terra, si cela il villaggio di Ginestra, ormai abitato da una trentina di persone. Per raggiungerlo si sbarca nel porticciolo di Pertuso, il più piccolo porto del mondo, dove può entrare una sola barca per volta. Le case di Stromboli e Ginestra sono la più autentica espressione della tipica “architettura eoliana”. Filicudi è costituita da un cono vulcanico maggiore, il Monte Fossa delle Felci, e da altri crateri minori. Molto pittoresco il promontorio di Capo Graziano, che chiude l'insenatura del porto. Sulle sue pendici si trovano i resti di capanne preistoriche, classica testimonianza del “Neolitico eoliano”. Le case di Filicudi si arrampicano sul versante di Valle Chiesa, che sovrasta il Porto. Da Filicudi si raggiunge Alicudi passando per due caratteristici scogli, anch'essi di origine vulcanica: Montenassari, simile alla schiena di un drago, e “la Canna”, una sorta di obelisco naturale che ricorda il profilo della Madonna. Isolata e impervia, la piramide di Alicudi ospita tuttora una scarsa popolazione, sebbene non esista alcun porto. La costa è raggiungibile solo in barca a remi. Non esistono strade a causa del profilo aspro della montagna, ma solo viottoli scalinati. Tutta l'isola è segnata dall'imponente lavoro di terrazzamento fatto da generazioni di isolani per coltivare fino all'ultimo metro di terra disponibile. Oggi l'agricoltura è quasi del tutto abbandonata. Nel punto più alto del villaggio sorge, come una visione fiabesca, il piccolo cimitero affacciato sul vuoto, con le sue caratteristiche tombe in ferro battuto risalenti al secolo scorso. Panarea, infine, è la più piccola delle Eolie ed è circondata da un arcipelago di scogli di grande bellezza: Basiluzzo, straordinario per la varietà e l'imponenza delle sue scogliere di lava; Lisca Bianca, Lisca Nera, Bottate, Dattilo, i Panarelli e il Rosario delle formiche. Una delle escursioni più belle è proprio il giro in barca attraverso questo piccolo arcipelago. Da non perdere anche la visita al villaggio preistorico di Capo Milazzese, arroccato su di un pittoresco promontorio. Ai piedi del villaggio si apre la meravigliosa Cala Junco, dove si può fare il bagno fra rocce laviche dalle forme fantastiche. Sul lato opposto dell'isola, a nord, si trova la Calcara, un cratere vulcanico in riva al mare che oggi si presenta come una fumarola. Qui sono visibili i resti di un antichissimo culto degli dei inferi. Le case si susseguono senza soluzione di continuità lungo la costa orientale. L'imponente afflusso di turisti non ha cancellato lo spirito di Panarea, insito nella bellezza del suo mare, delle sue rocce e delle suggestioni mitologiche classiche.

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