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Sabato, 03/06/2023
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Favignana, la “farfalla del mare”

tramonto a punta sottile

Chi sbarca nel porto di Favignana da Trapani è subito attratto dal profilo di due edifici: da un lato Villa Florio, palazzetto in stile liberty di proprietà della ricca e potente famiglia che fece la fortuna della più grande delle isole Egadi, in modo particolare con la pesca e il commercio dei tonni; dall'altro la vasta Tonnara (fra le più grandi d'Europa) dove si svolgeva l'intero ciclo di lavorazione e conservazione del tonno. Lo stabilimento Florio, attualmente in disuso, è in via di ristrutturazione e ospiterà presto un centro polivalente. Parlando della famiglia Florio, che nell'Ottocento acquistò per tre milioni di lire tutti i diritti di sfruttamento del ricchissimo mare di Favignana, non si può non accennare alla mattanza. L'isola è uno dei pochi luoghi in cui si può ancora assistere a questo spettacolo crudele ma, per certi aspetti, inevitabilmente suggestivo. Il rito si ripete nella tarda primavera, secondo un procedimento cristallizzato nei secoli. I tonni vengono “accompagnati” dalle reti di sbarramento fino alla gabbia subacquea dove troveranno la morte, non senza lottare, al termine di uno scontro quasi fisico con i pescatori. L'acqua si colora di rosso mentre i tonni vengono uncinati e issati a bordo delle imbarcazioni, ma la “corrida del mare” non è certo un evento fine a se stesso, come quello che si celebra nelle arene spagnole. La passeggiata nell'unico centro abitato dell'isola può cominciare proprio da Villa Florio, dove fra l'altro è allestito un interessante Museo del Mare, per proseguire lungo il corso principale che collega Piazza Europa con Piazza Madrice, su cui si affaccia appunto la Chiesa Madre. La posizione decentrata della chiesa serviva ad assicurare il tiro dei cannoni dal vicino Forte di San Giacomo (lo si trova in Piazza Castello). Ancor più maestoso e suggestivo appare il profilo del Forte di Santa Caterina che svetta nell'entroterra, a 300 metri sul livello del mare, sulla sommità del maggiore rilievo dell'isola. Entrambi gli edifici videro la luce sotto la dominazione saracena, nel IX secolo, per essere poi ampliati in epoche diverse. Alle spalle della Chiesa Madre, poi, ci si può addentrare nel nucleo più antico dell'abitato di Favignana, quel rione Sant'Anna costruito dagli spagnoli nel Seicento. Le escursioni più interessanti sono quelle che conducono al Monte Santa Caterina (dalle torri del fortilizio il panorama include le altre Egadi, Marettimo e Levanzo, e un ampio tratto di costa siciliana), o in contrada San Nicola, dove si scoprono grotte con graffiti preistorici, incisioni del periodo punico e un sistema di vasche scavate sulla costa dai Romani (il “bagno delle donne”) alimentato con canali sotterranei di acqua calda. Ogni itinerario permette comunque di apprezzare il paesaggio arido e i “colori forti” di Favignana, esposta a un clima nordafricano mitigato però dall'influsso del mare, grazie al quale proliferano le specie tipiche della macchia mediterranea. Parte integrante di questo paesaggio sono, da molti secoli, le cave di tufo oggi abbandonate e colonizzate dalla vegetazione più tenace, che testimoniano l'antica risorsa della popolazione locale, seconda per importanza solo alla pesca. Per fare il giro dell'isola si può contare sui tour operator locali o sulle imbarcazioni messe a disposizione dai pescatori, ottime guide alla scoperta delle insenature e degli anfratti più pittoreschi. Ma una delle spiagge più “gettonate” può essere raggiunta facilmente anche a piedi o in bus dal paese, tagliando da nord a sud la “farfalla del mare” (così il pittore Salvatore Fiume amava definire Favignana per la sua forma). È il Lido Burrone, dove il nitore della sabbia conferisce all'acqua tonalità decisamente tropicali. Da qui il tour costiero può proseguire verso est, toccando la splendida Grotta Perciata che deve il suo nome ai buchi nella volta, da cui trapela la luce solare. Più avanti ci sono Cala Azzurra (spiaggetta raccolta dal fascino romantico) e la rocciosa Cala del Bue Marino, sul versante orientale. Il suo aspetto e la presenza di numerose grotte scavate dall'uomo derivano dall'intensa attività di estrazione del tufo. Altrettanto suggestiva è la piccola Cala Rossa, con la quale si apre la successione di insenature esposte a settentrione. A ovest del centro abitato si attraversa la zona interessata dal ripopolamento ittico della riserva marina, e per questo consigliata per le immersioni. Al termine di una sequenza di grotte (particolarmente suggestiva la Grotta degli Innamorati) c'è Punta Faraglione, dove la costa è alta e rocciosa e gli scenari sottomarini sono fortemente caratterizzati dalle gorgonie multicolori e dalle “praterie” di posidonia in contrasto con i rami rossi del falso corallo. In ogni anfratto trovano rifugio una gran quantità di specie ittiche come murene, cernie, saraghi e gronchi. Nella “zona A” della riserva sono comprese anche Punta Ferro e Punta Sottile (sul versante occidentale), oltre le quali si aprono Cala Grande e Cala Rotonda: entrambe rappresentano ambienti ideali per lo snorkeling o per le escursioni subacquee.

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