A nord-ovest di Cuneo, nelle Alpi Cozie meridionali, la Valle Maira con i suoi scenari boscosi e incontaminati è un autentico paradiso per il trekking e la mountain bike, grazie a una rete di mulattiere e strade militari proficuamente trasformate in percorsi escursionistici ben segnalati e adatti a tutte le esigenze. Percorrendo queste antiche strade battute un tempo da mercanti, contadini, soldati o pellegrini, si fa conoscenza con piccoli borghi che, in virtù del loro isolamento, hanno conservato gran parte del loro patrimonio culturale e linguistico tipicamente occitanico. Lungo le gole e gli orridi che si insinuano fra cime alte più di tremila metri, poi, ci si può imbattere in chiesette rupestri affrescate da pittori itineranti, cappelle votive dall'aria vetusta ed esempi altrettanto “datati” di architettura rurale. La vallata percorsa dal torrente Maira si presenta stretta e angusta a chi la imbocca salendo da Cuneo, per poi aprirsi progressivamente in larghe conche nel tratto superiore. All'ingresso della valle si trova Dronero, a 622 metri di quota. Qui è certamente opportuno lasciare temporaneamente l'auto per concedersi una passeggiata nel centro storico. Da vedere, fra vie porticate ed eleganti palazzi signorili, soprattutto il Ponte Vecchio merlato, che dal 1428 garantisce l'accesso in Valle Maira, e la pittoresca Parrocchiale dei Santi Andrea e Ponzio, con la sua facciata color rosso vivo in cui spicca un bel portale gotico in marmo bianco. Da Dronero si può proseguire in auto sulla via della valle, attraversando le 92 borgate del comune di Roccabruna, dominate dal Santuario di Sant'Anna che svetta su un colle, o meglio piegare a nord-est per raggiungere Villar San Costanzo, anch'esso composto da parecchie frazioni sparse alle pendici del Monte San Bernardo. Il paesino offre infatti un ampio ventaglio di opportunità escursionistiche. Prima di partire è d'obbligo una visita alla Parrocchiale di San Pietro in Vincoli: fu fondata come chiesa abbaziale addirittura nell'VIII secolo, dal re longobardo Aripeto II. Nonostante varie ricostruzioni conserva ancora elementi originari come l'alto campanile romanico-gotico. Le sorprese maggiori attendono il visitatore all'interno, davanti agli splendidi affreschi che ricoprono la cappella di San Giorgio (realizzati nel Quattrocento da Pietro da Saluzzo) o fra le colonne della suggestiva cripta millenaria. La scelta dell'itinerario a piedi dipende in gran parte dall'allenamento e dall'equipaggiamento disponibile. Il percorso da trekking vero è proprio è quello che collega Villar San Costanzo al Santuario di Sant'Anna di Roccabruna. Questa, tra l'altro, è la prima tappa dei “Percorsi Occitani”, un grande anello panoramico realizzato tutto intorno alla Valle Maira, con meravigliose vedute sul Monviso, sull'alta Val Varaita e sulle montagne francesi. Chi ama davvero la montagna lo può coprire interamente in due settimane, servendosi dei posti-tappa allestiti lungo il percorso. Il percorso alla volta del santuario inizia con una meravigliosa passeggiata di mezz'ora, fra i boschi a nord di Villar San Costanzo, fino alla chiesa romanica di San Costanzo al Monte. Le sue tre absidi semicircolari, culminanti con altrettante gallerie, emergono all'improvviso dal folto della vegetazione, quasi a richiamare l'attenzione del viandante sul luogo del martirio di San Costanzo, avvenuto agli inizi del IV secolo d.C. Dal santuario si può tornare in paese o proseguire affrontando un tratto ben più lungo e impegnativo: si sale dapprima ai 957 metri di Cascina Bollo, lungo il costone che separa la conca di Roccabruna da quella di Villar, poi ci si immerge nei boschi che ammantano il vallone di Roccabruna, toccando le borgate di Parrocchia e Castello (poco sopra i mille metri) e raggiungendo i 1256 metri della Rocca del Castellazzo. La cima rocciosa, contrassegnata da una croce e da una statua della Madonna, regala splendidi panorami sulla valle. Il sentiero arriva poi alla base della Rocca Cubiera che, con la sua parete verticale, costituisce un'ottima palestra per arrampicatori. Una carrareccia forestale in continuo saliscendi porta al santuario di Sant'Anna, costeggiando un rifugio dei partigiani garibaldini. Il percorso non presenta difficoltà di rilievo ma richiede comunque 3-4 ore di tempo e un buon allenamento. Certamente più semplice è l'itinerario che si sviluppa nella Riserva naturale dei Ciciu del Villar, alle pendici di Costa Pragmonti, sempre nei dintorni di Villa San Costanzo. I “ciciu” sono bizzarre colonnine argillose, frutto dell'erosione, con un cappello di roccia vulcanica che le fa somigliare a omini pietrificati (anche se i più alti toccano i cinque metri). Infatti la tradizione vuole che questi siano i persecutori di San Costanzo, pietrificati dall'ira divina. Dal parcheggio della riserva, raggiungibile in auto, partono sentieri attrezzati e dotati di pannelli descrittivi che si inoltrano per boschi misti di castagni, querce, frassini, aceri e ciliegi. Quello principale è un percorso ad anello denso di scenari suggestivi: merito anche del fitto sottobosco di robinie, ginestre, felci e ginepri, e del pittoresco gruppo dei “ciciu della torre” che si erge al centro dell'anello. Nel tratto più settentrionale del sentiero turistico, inoltre, si può deviare sul sentiero escursionistico che presenta un grado di difficoltà superiore ma consente di raggiungere, con un'ascesa costante, i 1600 metri del Monte San Bernardo toccando tutti i micro-ambienti della riserva.