Nella splendida Val di Sole, in Trentino, il fiume Noce fa da guida a una delle più belle piste ciclabili della regione, realizzata ricalcando antiche strade di collegamento tracciate fra l'età romana e il Medioevo. Il percorso, lungo poco meno di trenta chilometri, presenta un dislivello accessibile a tutti i cicloamatori (meno di 400 metri) e un fondo stradale ideale per garantire la percorribilità in bici in qualsiasi periodo dell'anno. Il punto di partenza è posto presso il Ponte di Mostizzolo, dove la Val di Sole incontra la Val di Non. Il ponte ottocentesco scavalca una suggestiva forra, in corrispondenza del punto in cui il Noce si getta nel Lago di Santa Giustina, grande bacino chiuso da una diga imponente. Si scende verso il fondovalle in una fitta abetaia, seguendo la vecchia strada di collegamento che attraversa la valle. Percorsi tre chilometri, con al fianco le acque spumeggianti del Noce, si attraversa la zona attrezzata di Ponte Stori. Il bosco lascia gradualmente spazio ai campi coltivati a frutteto e ad ampi prati, fino a Cavizzana, una delle località che hanno reso celebri le mele della Val di Sole. Prima di arrivare in paese si incontra la strada provinciale 38, da imboccare e percorrere in salita per circa mezzo chilometro. Giunti presso un caratteristico capitello votivo, manifestazione della religiosità popolare che invocava protezione per le campagne, si imbocca sulla destra una stradina che scende rapidamente verso gli argini del fiume, portandosi a ridosso dell'imponente Castello di Caldes. L'edificio fu costruito tra il XIII e il XVII secolo, e custodisce antiche leggende di amori infelici. Grandi saloni e scalinate di pietra caratterizzano gli interni, che comprendono anche una cappella decorata con affreschi di notevole pregio. Poco distante si scorgono anche i ruderi della Rocca di Samoclevo, storico baluardo difensivo dei conti Thunn, signori di queste terre. Dopo aver attraversato il Rio Ritento, si arriva a Contre, una località turistica attrezzata per la pratica di sport come la canoa e il rafting. La pista ciclabile prosegue lungo il Noce, fra distese erbose adibite a pascolo, in cui sono adagiate le tipiche costruzioni rurali note come “masi”. A Molini di Terzolas è possibile sostare e rifocillarsi, prima di rituffarsi fra i frutteti, affrontando una discesa che conduce a un ponte di legno, attraverso cui si passa sull'altra sponda del fiume. La strada prosegue in leggera salita, sempre costeggiando le rapide del Noce, toccando Malè, il centro più importante della vallata. Inserito fra il Parco Nazionale dello Stelvio e quello dell'Adamello-Brenta, Malè è l’ideale porta d’accesso alle bellezze naturali che fanno della Val di Sole un’oasi paesaggistica straordinaria. La strada si fa pianeggiante e attraversa alcune zone umide: residui di antiche paludi ben più estese. Superato il ponte Molini di Croviana si imbocca il secondo tratto della pista ciclabile, che costeggia il Molin de l'Abram, con la sua grande ruota di legno, e sale verso l'area attrezzata di Plaze. Un tratto di sterrato si inoltra in un rigoglioso bosco di larici e attraversa la Val Sondra, dove sono ancora visibili le antiche cave che fornivano materiale per la costruzione di chiese e palazzi signorili. Dopo aver attraversato, in discesa, le località di Plaucesa e Fornace e la centrale elettrica, si svolta a sinistra prima del ponte sul Noce per immettersi su una strada asfaltata che porta al paesino di Carciato, con la sua bella chiesa settecentesca. Il percorso attraversa la grande piana erbosa che porta a Dimaro, all'imbocco della Val Meledrio, da dove parte la strada per Madonna di Campiglio. Per un lungo tratto si costeggia la ferrovia a scartamento ridotto Trento-Malè. Seguendo le ampie anse del Noce si attraversano Almazzago e Mestriago. Qui, presso il municipio, si svolta a sinistra fino a incontrare la Statale 42, che deve essere percorsa per circa un chilometro in direzione del Tonale. Superata la chiesetta pittoresca di Sant'Agata, al bivio per Piano, la segnaletica indica l'imbocco dell'ultimo tratto ciclabile, che inizia con il Ponte sul Noce. Una leggera salita porta a Mezzana e lambisce il grande centro sportivo di Mezzana-Marilleva, dove si sviluppa un percorso fisso di canoa slalom. La strada si snoda fra prati e boschi che presentano panorami sempre suggestivi. Presso il Centro di Equitazione Alpina si apre un'area utilizzata come punto d'atterraggio per deltaplani e parapendii. Attraversato l'abitato di Pellizzano, il tracciato prosegue sul margine di ampi prati, verso Ossana e il poderoso Castello di San Michele, che risale probabilmente all'epoca dei Longobardi. Il suo mastio quadrangolare domina sull'intera Val di Sole. Nella frazione di Cusiano, dove sorge l'antica chiesa di Santa Maria Maddalena, si percorre una stradina asfaltata fino alla zona sportiva di Ossana. Una breve salita lungo il torrente Vermigliana conduce al Campeggio di Fucine, immerso in una fitta pineta, punto di arrivo della pista.