Nel cuore della Puglia, fra il litorale adriatico e i gradoni dell'altipiano delle Murge, si sviluppa questo percorso alla scoperta della storia, dell'arte e del paesaggio di un territorio abitato, in epoca preromana, dalle tribù dei Dauni. Punto di partenza obbligato è Barletta, la celebre città della Disfida. Nel 1503 il capitano di ventura Ettore Fieramosca, per difendere l'onore militare italiano, organizzò la tenzone che vide 13 soldati italiani contrapposti ad altrettanti francesi. La vittoria degli uomini di Fieramosca rivive ogni anno nel mese di luglio, attraverso una suggestiva rievocazione. Una visita a Barletta consente di apprezzarne lo straordinario patrimonio storico e artistico, a cominciare dalla poderosa mole del Castello Svevo, le cui origini precedono il XIII secolo. All'assetto definitivo dell'edificio contribuì l'imperatore Federico II, che fra queste mura tenne, fra l'altro, la famosa Dieta preparatoria per la sesta Crociata. Appena usciti dal castello si resta abbagliati dalla bianca Cattedrale di Santa Maria Maggiore. Consacrata nel 1267, conobbe il suo momento di massimo splendore durante le Crociate, quando era tappa intermedia per i pellegrini diretti in Terra Santa. L'edificio, recentemente restaurato, è composto da due parti distinte: quella anteriore di fattura tipicamente romanica e quella posteriore in forme gotiche. Notevoli, in particolare, le decorazioni dei capitelli, gli affreschi e le catacombe racchiuse in questo tempio. Passeggiando per il centro storico ci si imbatte nella Cantina della Disfida, dove ebbe luogo l'offesa dei francesi, e nella statua bronzea bizantina di Eraclio, meglio nota come Colosso, rinvenuta da alcuni pescatori nel 1300. Alle sue spalle si erge l'antichissima chiesa del Santo Sepolcro, che custodisce numerose reliquie leggendarie come la Sacra Spina e frammenti della Croce di Cristo. L'itinerario nel borgo antico non sarebbe completo senza una visita a Palazzo Marra, di raffinata fattura barocca, e al Teatro Curci (uno dei più belli della regione). Lasciando la costa, si fa rotta verso il grande sito archeologico di Canne della Battaglia. Identificato spesso, per errore, con il teatro della disfatta dei Romani, questo luogo racchiude, in realtà, vestigia riconducibili a quattro diverse civiltà, dal Neolitico al Medioevo.
Proseguendo verso sud-ovest si giunge a Canosa, un importante centro posto sul margine nord-occidentale delle Murge, da cui domina la valle dell'Ofanto e la piana del Tavoliere. La vista spazia dal Vulture al Gargano e alla costa adriatica. Canosa è uno dei principali centri archeologici pugliesi. I suoi reperti arricchiscono i musei e le collezioni private di tutto il mondo. Secondo la leggenda, la città fu fondata da Diomede, che attraversò la penisola dopo la guerra di Troia. Di certo essa fu abitata dai Dauni e, successivamente, dagli Appuli. Ancora visibili i resti dell'Acropoli (chiamati Castello), da cui si sviluppa la parte antica del paese, caratterizzata dalle stradine e le scalinate. Alla base meridionale della collina giacciono i resti di un anfiteatro romano. Di grande interesse sono i numerosi siti ipogei, impiegati come catacombe e per la celebrazione di riti funerari. Le preziose testimonianze qui rinvenute sono raccolte nel locale Museo Civico. In una conca poco distante dall'abitato è adagiata, invece, la Necropoli di Santa Sofia, che risale al IV secolo d.C. Merita una visita la Cattedrale dedicata a San Sabino, eretta in epoca longobarda, che sfoggia un tipico impianto romanico bizantino con pianta a croce latina coperta da cinque cupole a vela e un'abside. Dal transetto di destra della chiesa si accede al Mausoleo di Boemondo d'Altavilla, piccolo ma pregevole edificio quadrangolare, edificato nel 1111, alla morte del principe. La strada provinciale 231 consente di raggiungere in breve Andria, un grosso centro noto per l'artigianato tipico e per le ottime produzioni vinicole. Nel comprensorio comunale ricade Castel del Monte, l'edificio simbolo di Federico II di Svevia. Non meno interessante, tuttavia, la visita al centro cittadino, che riserva esempi straordinari di architettura religiosa. Splendida la Cattedrale, eretta attorno al 1100 in stile romanico e affiancata da una bella torre campanaria. All'interno si ammirano, fra l'altro, un reliquiario in oro e due dipinti del pittore Michele De Napoli. Nella cripta riposano le spoglie delle due mogli di Federico II. Degne di essere ammirate sono pure le chiese di Sant'Agostino, San Francesco e San Domenico, tutte di epoca tardo medievale.
Da Andria si prosegue alla volta di Corato, altro centro caratterizzato da un'importante tradizione agricola. Il borgo antico sfoggia parecchie dimore medievali, fra cui spicca il Palazzo Gioia, edificato su un antico castello del IX secolo. Interessanti anche le chiese di Santa Maria Maggiore e di San Domenico. Spostandosi a Trani si torna sul mare, per ammirare la spettacolare Cattedrale romanica: uno dei monumenti più visitati della regione. Edificato nel XII secolo, questo tempio affacciato sul porto è forse il più straordinario esempio di romanico-pugliese. Il campanile (alto circa 60 metri) fu terminato nel Trecento. Ciò spiega le differenze fra gli stili che caratterizzano i diversi piani. La chiesa è divisa in tre navate. Quella centrale e il transetto sono coperti da capriate a vista, mentre le due laterali hanno volte a crociera. Il profilo maestoso della facciata era arricchito, un tempo, da un grande portale in bronzo scolpito che oggi è custodito all'interno della basilica. La finestra che si apre sull'abside è decorata con bassorilievi che raffigurano creature fantastiche dell'iconografia medievale. Dalla chiesa si apre un percorso suggestivo attraverso due cripte (dedicate a San Nicola e a Santa Maria) e l'ipogeo di San Leucio, che un tempo ne ospitava le reliquie. Presso il Porto Vecchio si incontra, invece, la chiesa di Ognissanti, costruita e amministrata dai Templari fino alla sanguinosa soppressione dell'ordine, nel 1312, in questo importante centro di snodo per i commerci con la Terra Santa. Sul mare si affaccia anche il poderoso Castello Svevo, in cui si celebrarono le nozze fra Manfredi, figlio di Federico, ed Elena d'Epiro. L'edificio fu ulteriormente ampliato e fortificato sotto Carlo V, acquisendo le proporzioni che oggi è possibile apprezzare, anche grazie ai recenti restauri.