Sapori, paesaggi e attrattive tipiche delle Alpi valdostane caratterizzano la piana di Arnad, storicamente considerata una “porta” verso la montagna. Il centro abitato (uno dei primi che si incontrano entrando in Valle d'Aosta) è disteso su entrambi i versanti della Dora Baltea ed è facilmente raggiungibile dalla A5 Torino-Aosta (uscita per Pont-Saint-Martin o per Verrès). A due passi dalla strada statale di fondovalle che attraversa il paese si staglia la Corma, una delle più note “palestre di roccia” per arrampicatori. Numerosi sono anche i sentieri da percorrere a piedi, fra boschi di querce e castagni che presentano scenari e colori straordinari in ogni stagione. Una di queste passeggiate porta al Santuario di Machaby, eretto nel Cinquecento. Gli amanti della buona tavola si lasciano facilmente sedurre dal prodotto tipico locale, il Lard d'Arnad Dop, che si sposa meravigliosamente con il rosso Arnad-Montjovet Doc. Sorprende e affascina l'antichissima chiesa benedettina di San Martino, costruita nel secolo XI, che ha conservato l'aspetto originario. La sua solida struttura in pietra è ingentilita, all'interno come all'esterno, da affreschi quattrocenteschi. Dopo una visita alla Parrocchiale viene voglia di montare in bicicletta, seguendo il corso della Dora che si snoda nel verde, fra chiesette e castelli. E le opportunità non mancano: dagli impianti sportivi di Arnad, ad esempio, si sviluppa un piacevolissimo percorso ciclabile adatto a tutti, purché si disponga di una mountain bike. Circa dodici chilometri praticamente pianeggianti da coprire in totale relax. La strada, in un primo tratto asfaltata, porta al sottopassaggio dell'autostrada. Più avanti il tracciato diventa sterrato e, piegando a destra, consente di raggiungere il suggestivo ponte medievale di Echallod: tre robuste arcate a schiena d'asino in pietra, munite di contrafforti. Intaccato dalla furia dell'alluvione del 2000, il ponte è stato interamente recuperato ed è ora interdetto al traffico automobilistico. Attraversato il ponte si entra nella frazione di Echallod-Dessous e si passa accanto alla graziosa cappella di San Lorenzo. Proseguendo in direzione nord-ovest, si fiancheggia la Dora Baltea e si attraversa una zona caratterizzata da pascoli verdeggianti e vigneti rigogliosi delimitati da muretti a secco. Il fondo stradale, dapprima sterrato, ridiventa asfaltato mentre ci si avvicina al celebre castello-fortezza di Issogne, che sembra rivaleggiare con quello della vicina Verrès. Di aspetto più simile a una residenza signorile rinascimentale, il castello attorno al quale si stende Issogne fu costruito nel Quattrocento sui resti di una villa romana e presenta elementi architettonici e decorativi molto raffinati. Nel cortile si incontra la famosa Fontana del Melograno, così chiamata perché sormontata da un melograno in ferro battuto. Le pareti del cortile sono interamente decorate con soggetti araldici del casato di Challant, fondatore del castello. Nell'androne e nel portico si sviluppa una serie di affreschi freschi e vivaci, che riproducono scene di vita quotidiana e mestieri (la bottega del sarto, la farmacia, la macelleria, il mercato di frutta e verdura, il salumiere, ecc.). Numerose le sale aperte ai visitatori: fra gli ambienti più interessanti, la sala della armi, la sala da pranzo, la cappella, la stanza del conte e quella dei Cavalieri di San Maurizio. Usciti dal castello si torna in sella per scendere verso il torrente Boccoueil e raggiungere la frazione di Clapeyas. All'altezza di un'edicola ex voto bisogna svoltare a destra e scendere nuovamente verso la Dora. Superato il ponte si percorre un tratto di falso piano immerso nei prati, che si affaccia sulla Statale 26. Da qui si può scegliere se fare ritorno ad Arnad o proseguire l'escursione alla volta di Verrès. L'abitato è a due passi e offre l'opportunità di ammirare un altro storico
castello, più antico di quello di Issogne, ma anch'esso costruito dagli Challant. Il corpo centrale di questa fortezza risale infatti alla seconda metà del trecento, mentre le fortificazioni esterne furono aggiunte nel Cinquecento. Nelle possenti pareti di pietra si aprono eleganti finestre gotiche. Gli interni sono caratterizzati da ambienti molto vasti e austeri, ma di notevole interesse architettonico e storico. Le decorazioni giocano sul contrasto fra il bianco delle pareti e il verde della pietra lavorata. L'itinerario può concludersi con una passeggiata nel piccolo centro storico di Verrès, in cui si svolge il rinomato carnevale storico locale. Da visitare anche la Collegiata di Saint-Gilles, risalente addirittura all'Anno Mille.