Attraversando la Valle dell'Adige da sud a nord, in meno di 30 chilometri, si fa conoscenza con gli ambienti e i luoghi che da secoli ospitano le migliori produzioni vinicole del Trentino. Dal Teroldego rotaliano al Marzemino superiore, dallo spumante Rotari al Ferrari, solo per fare qualche esempio, ogni marchio si fa portatore di una tradizione che appare integralmente fusa con la cultura trentina. Gesti, tecniche, costumi e segreti dei viticoltori si sono tramandati di generazione in generazione. Anziché sparire, schiacciati dalle esigenze della produzione massificata, si sono perfezionati e oggi sono molto spesso motivo di orgoglio, al punto da essere sfoggiati, esibiti alla conoscenza del pubblico, in cantine storiche o moderne strutture aperte alle visite. Partendo da Ravina, frazione di Trento ormai quasi alla periferia sud del capoluogo, si fa subito conoscenza con le cantine del celebre spumante di casa Ferrari, il Trento Doc. Qui lo Chardonnay delle colline trentine matura tramutandosi in perlage dorato. La visita, guidata e gratuita, si snoda fra i grandi silos in cui vinifica il Trento Doc, le barricaie e le scenografiche rastrelliere dove lo spumante fermenta in migliaia di bottiglie capovolte che vengono ruotate ogni giorno di 90° per consentire al nettare di liberarsi di ogni residuo sedimento. Il tour si conclude con un brindisi nella struttura dedicata all'ospitalità, dove è possibile acquistare tutti i prodotti dell'azienda. Si può anche decidere di proseguire l'esperienza gustativa alla Locanda Margon: il ristorante di casa Ferrari è ricavato in una splendida villa rinascimentale affacciata sulla Valle dell'Adige e circondata da boschi e vigneti. Sempre a Ravina si trova la sede della più grande cooperativa vinicola trentina, la Cavit, che da sola rappresenta 4.500 viticoltori e il 65% della produzione totale. Questo colosso di spessore internazionale si incarica di effettuare una rigida selezione sulla qualità, sperimentando al tempo stesso nuove tecniche di coltivazione di vitigni tradizionali. La sede centrale di Ravina ospita la Cantina del Vino, la Cantina dello Spumante e l'Enoteca in cui fanno bella mostra di sé le migliori etichette delle cantine associate. Per usufruire di una degustazione guidata si può prenotare la propria partecipazione agli “Incontri in enoteca” programmati mensilmente. Per visitare la sede di rappresentanza della Cavit, nella storica struttura di Maso Toresella, si deve effettuare una deviazione di una decina di chilometri e raggiungere il Lago di Toblino, imboccando da Trento la panoramica Statale 45 bis. Attraversando boschi secolari si giunge alla struttura fondata nel Cinquecento dai principi vescovi di Trento, su un lembo di terra protesa nel lago. I sei ettari della tenuta godono di un particolare microclima che consente la proliferazione di ulivi e piante mediterranee. Su richiesta è possibile visitare le sale di Maso Toresella, le cantine e i vigneti. Tornati a Trento, una panoramica super partes sulle migliori etichette trentine è offerta dall'Enoteca Provinciale (aperta il giovedì e il sabato dalle 17.00 alle 21.00) allestita nel prestigioso Palazzo Roccabruna, a due passi dal Duomo. Da non perdere la collezione storica che riunisce circa 560 vini locali, come il Müller Thurgau, il Pinot bianco o nero, il Marzemino e il Teroldego rotaliano. Imboccata la Statale 12 in direzione nord si segue il corso dell'Adige fino a Lavis. Qui si incontra la cantina dei 1300 viticoltori riuniti nella cooperativa La-Vis, nota per le eccellenti produzioni di Müller Thurgau e Pinot nero. Tutta da scoprire l'Enoteca che offre visite guidate, seminari di degustazione e un suggestivo racconto per affreschi della storia della cantina fondata nel 1850. Si prosegue sulla Statale 12 fino a San Michele all'Adige, quindi si imbocca la strada che porta nella frazione di Masetto, in uno scenario naturale tipicamente tirolese. Qui ha sede la storica Cantina Endrizzi, fondata nel 1885 da Francesco Endrici, cui si deve l'introduzione in Trentino del Merlot e del Cabernet Sauvignon. La visita comincia nei vigneti della tenuta attigua e prosegue nel “giardino dei profumi” che rappresenta tutte le tipologie d'uva presenti nel Trentino, tra frutti, fiori e erbe aromatiche tipiche della zona. Poi si scende nella nuova cantina concepita secondo le tecnologie più moderne, e in quella storica con l'antica bottaia dove si assaggiano vini, spumanti e grappe dell'azienda, compresi quelli provenienti dalla tenuta in Maremma. Tornati a San Michele si può fare tappa al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, nell'ex Convento degli Agostiniani, per una digressione storica e culturale prima di raggiungere Mezzocorona, nel cuore della Piana Rotaliana. L'ultimo luogo da visitare è l'avveniristica Cittadella del Vino fondata nel 2004 dalla cooperativa Gruppo Mezzacorona. Ne fanno parte marchi come Feudo Arancio, Cantine Tolloy e Rotari. In un'area di dodici ettari, circondata da 2600 ettari di vigneto, la Cittadella progettata da Alberto Cecchetto comprende la grande cantina di vinificazione, la Cantina Rotari con la barricaia e il Pala Rotari, un grande auditorium capace di ospitare mostre, convegni e spettacoli. Il Servizio Visite è attivo dal lunedì al sabato, ma è sempre consigliabile la prenotazione.