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Martedì, 05/11/2024
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Spoleto: la Rocca Albornoziana

rocca albornoziana


Adagiata sul colle di Sant'Elia, con ai piedi la città di Spoleto, la Rocca Albornoziana fu una delle opere di fortificazione più importanti realizzate dallo Stato della Chiesa. La sua costruzione iniziò attorno al 1353 per ordine del celebre cardinale Egidio Albornoz, il quale aveva ricevuto da Innocenzo VI l'incarico di pacificare e rafforzare i confini e i territori pontifici. Come piazzaforte strategica, in Umbria, fu scelta Spoleto (il Ducato di Spoleto era appena stato riconquistato) e i suoi abitanti furono ben lieti di assistere alla costruzione di questo castello che li avrebbe messi per sempre al riparo dal predominio della vicina Perugia. I lavori si protrassero per circa vent'anni, sotto la direzione di un insigne architetto militare e civile: Matteo di Giovannello Gattaponi, noto anche come Gattapone da Gubbio, già autore del progetto per lo splendido Palazzo dei Consoli di Gubbio e per molte opere di fortificazione nelle città umbre. Non si contano i personaggi ospitati dalla Rocca nei secoli successivi. A parte i castellani che vi risiedevano abitualmente, è documentata la presenza di molti papi (il primo fu Bonifacio IX nel 1392) e della famigerata Lucrezia Borgia, inviata come governatore a soli 19 anni dal padre, il papa Alessandro VI, che non tollerava il suo matrimonio con Alfonso d'Aragona. Oggi il monumento simbolo di Spoleto è nuovamente aperto al pubblico grazie a una lunga campagna di restauri: sono stati cancellati i danni accumulati durante l'impiego della Rocca come prigione, fino al 1983. Chi giunge in Piazza Campello si trova al cospetto di un alto muraglione di cinta che in parte ricalca le mura dell'antico nucleo urbano. La fortezza ha una forma molto allungata per l'accostamento di due corpi rettangolari, disuguali fra loro, delimitati da sei torri angolari. Infatti due torri sorgono nel punto d'incontro fra i rettangoli, e fra queste è la Torre Maestra (la più alta e possente) che domina su Spoleto. Superata la porta nelle mura, ornata dagli stemmi di Clemente VII e degli Aldobrandini, si percorre il viale che conduce alla Porta del Bastione dove sono riprodotti gli stemmi dei molti pontefici ospitati nella Rocca. La visita si sviluppa attorno alle due corti, il Cortile d'Onore e il Cortile delle Armi. Nel primo sono esposte le collezioni del Museo nazionale del Ducato, mentre la seconda area è diventata un grande teatro all'aperto capace di 1200 spettatori. Il salone centrale ospita di frequente mostre ed eventi culturali. In alcuni ambienti della Rocca, inoltre, ha sede il Laboratorio di diagnostica applicata al restauro dei beni culturali. I giardini racchiusi nella cinta sono in via di espansione e diventeranno presto un parco pubblico esteso a tutto il colle di Sant'Elia.

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