La penisola di Sirmione si protende nel Garda da sud a nord, a dividere la sponda bresciana da quella veronese del lago. Il borgo medievale, oggi compreso nella provincia di Brescia, storicamente faceva parte del territorio veneto ed era considerato un avamposto della Serenissima sul Benaco. Il controllo della Repubblica di Venezia sulle acque del lago veniva esercitato principalmente dal poderoso castello che ancora oggi svetta all'ingresso del nucleo antico di Sirmione. La cosiddetta Rocca Scaligera si affaccia infatti sul Lago di Garda ed è completamente circondata da canali che la isolano dalla terraferma, cui è collegata solo da un ponte levatoio. La Rocca rappresenta una delle icone più famose dell'architettura militare medievale, soprattutto in virtù degli alti merli a coda di rondine che chiudono in alto tutte le mura degli edifici. Merito anche dell'ottimo stato di conservazione della struttura, che si presenta in una veste pressoché inalterata da circa sei secoli. Eppure le sue origini sono incerte e molto più lontane nel tempo rispetto alla data del 1405, quando Venezia annesse Sirmione ai suoi domini. Forse un primo fortilizio era già in piedi, sull'istmo, in epoca romana. Di certo il castello cominciò ad assumere la sua forma definitiva fra il XIII e il XIV secolo, quando Mastino I della Scala decise di rafforzare le difese sul borgo. Infatti anche per gli Scaligeri, signori di Verona fino alle soglie del Quattrocento, Sirmione era terra di confine di chiara importanza strategica. Mastino I fece costruire due ordini di mura attorno al nucleo originario che comprendeva, presumibilmente, il cortile principale della Rocca, tre torri angolari e un mastio. Più tardi si provvide a fortificare la suggestiva darsena interna del castello, dove trovava rifugio la flotta scaligera, e a recintare tutto il borgo. Le ultime opere di rafforzamento sono dovute invece ai veneziani che, subentrati ai Della Scala, si resero subito conto della posizione cruciale della fortezza. Lo stemma della Serenissima, del resto, campeggia a destra sul portale d'accesso (a sinistra si nota quello scaligero). Entrati nel cortile principale, cinto da ben quattro ordini di mura merlate, ci si ritrova ai piedi della grande torre di avvistamento (il mastio) alta circa 47 metri. Anche le tre torri angolari resistono al loro posto. Sotto il porticato si conserva un lapidario romano e medievale comprendente testimonianze notevoli della dominazione longobarda. Dal secondo cortile, poi, è possibile osservare da vicino il ponte levatoio e la darsena che fungeva da porto. La panoramica ideale si offre però dall'alto dei camminamenti di ronda, da cui fra l'altro si ammira un panorama splendido sul Lago di Garda e sui vigneti e gli uliveti collinari dell'istmo di Sirmione.