La Gam di Torino è fra le più ricche collezioni permanenti dedicate all'arte moderna in Italia, con un patrimonio che supera le 40.000 opere: dipinti, sculture, disegni, incisioni, installazioni e, dal 1999, anche i video d'artista raccolti nella nuova videoteca. La Galleria civica d'Arte Moderna e contemporanea fa parte della Fondazione Torino Musei (istituita nel 2002) e spicca nel ricchissimo polo museale del capoluogo piemontese. Dal 1959 è allestita nella ormai storica sede di via Magenta. Tuttavia, nel corso dell'ultimo cinquantennio, è stata più volte interessata da ampliamenti e ammodernamenti, anche in virtù della continua acquisizione di nuove opere. L'apertura di nuovi spazi ha permesso tra l'altro di esporre lavori un tempo relegati nei depositi. L'ultimo importante rinnovamento risale al 2004: le collezioni dell'Ottocento e del Novecento sono state allestite secondo criteri tematici, allo scopo di favorire la lettura e il confronto fra le opere, documentando nel modo più esauriente l'evoluzione dell'arte italiana, e soprattutto piemontese, dall'inizio del XIX secolo a oggi. L'itinerario fra le opere dell'Ottocento italiano (esposte al secondo piano) si apre con il Romanticismo, rappresentato da alcuni dei suoi protagonisti. Fra questi Francesco Hayez e il torinese Massimo D'Azeglio, del quale la Galleria conserva un nutrito nucleo di paesaggi. Si passa gradualmente allo stile e ai soggetti del realismo e del verismo con le tele di Carlo Pittara, Antonio Fontanesi, Tranquillo Cremona e Giuseppe Pellizza da Volpedo, le sculture di Vincenzo Gemito e i ritratti di Giovanni Fattori, Telemaco Signorini e Giovanni Boldini. Si getta uno sguardo anche sulla pittura francese nell'ultimo quarto del secolo (Gustave Courbet e Pierre- Auguste Renoir), prima di rivolgere l'attenzione alle esperienze del Divisionismo e alle avanguardie internazionali, con Amedeo Modigliani, Gino Severini, Francis Picabia, Paul Klee, Max Ernst. Particolarmente cospicua la raccolta di dipinti di Felice Casorati, mentre fra i protagonisti del Futurismo si segnalano soprattutto Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Fortunato Depero. La straordinaria stagione fra le due guerre mondiali, nel nostro paese, è ampiamente documentata dalle opere di Giorgio De Chirico, Mario Sironi, Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Filippo De Pisis, Mario Mafai. Con una Natura morta con melone di Pablo Picasso si apre il percorso attraverso l'astrattismo e il formalismo. Notevoli, per la seconda metà del secolo XX, le selezioni di lavori di Lucio Fontana, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi ed Emilio Vedova. Non manca una ricognizione sugli sviluppi contemporanei (Arte povera, Pittura analitica, ecc.) e sulla fotografia italiana del secondo dopoguerra (Paolo Mussat Sartor, Gabriele Basilico, Franco Fontana).
La GAM di Torino