Gli edifici di Palazzo Nuovo e Palazzo dei Conservatori, entrambi allineati sulla splendida Piazza del Campidoglio di Michelangelo, costituiscono la sede del più antico museo italiano. L'origine dei Musei Capitolini di Roma, infatti, risale al 1471, quando il papa Sisto IV donò alla città una grande raccolta di bronzi provenienti dal Laterano. Fra questi anche la celeberrima Lupa capitolina. Nuove collezioni papali di arte antica si aggiunsero in seguito, finché nel 1734 il museo vero e proprio, comprensivo di una pinacoteca, fu aperto al pubblico. Oggi questa vasta raccolta d'arte spazia dall'antichità egizia ai maestri della pittura seicentesca. L'itinerario può iniziare dal Palazzo Nuovo. L'atrio, il cortile e le piccole stanze del piano terreno ospitano le storiche collezioni papali: sculture, rilievi e sarcofagi provenienti dall'Egitto o riconducibili ai culti orientali, e un prezioso nucleo di statue romane come quella che ritrae l'imperatore Adriano o il colossale Oceano (noto anche come “Marforio”) che nel Cinquecento “dialogava” a suon di satire con la statua di Pasquino. Nella galleria del piano superiore trovano posto opere di varia epoca secondo un criterio ornamentale. Prevalgono le copie romane di originali greci, come il torso del Discobolo di Mirone o l'Eros di Lisippo. La Sala delle Colombe prende nome da uno splendido mosaico proveniente dalla Villa Adriana di Tivoli, mentre nel Gabinetto di Venere troneggia la celebre Venere Capitolina, sul modello di Prassitele. La Sala degli Imperatori raccoglie 65 busti di imperatori romani; in quella dei Filosofi sono effigiati un'ottantina fra filosofi, poeti e letterati. Il grande Salone centrale conserva l'originaria decorazione delle pareti e il soffitto a cassettoni in legno con dorature. Oltre alle repliche romane, qui si ammirano due centauri firmati da scultori greci. Nella Sala del Gladiatore si ammirano l'Antinoo di Villa Adriana e il Galata morente, copia di un'opera della scuola di Pergamo. A Palazzo dei Conservatori (progettato da Michelangelo), il percorso inizia dal cortile dove sono disposti i frammenti della colossale statua di Costantino, provenienti dalla Basilica di Massenzio. Dopo le sale della Collezione Castellani (reperti provenienti dai più importanti siti dell'Etruria, del Lazio e della Magna Grecia) si ammirano i gruppi statuari che decoravano gli Horti Lamiani e quelli recuperati dai giardini di Mecenate. Nell'Esedra di Marco Aurelio è posta l'opera più celebre: la grande statua equestre dell'imperatore (la copia è in Piazza del Campidoglio). Tesori d'arte pittorica si ammirano nell'Appartamento dei Conservatori: gli affreschi del Cavalier d'Arpino e di Tommaso Laureti, raffiguranti episodi della storia di Roma, abbelliscono la Sala degli Orazi e Curiazi e la Sala dei Capitani. Si prosegue in altri ricchi ambienti affrescati e decorati a stucco come la Sala dei Trionfi, che riunisce straordinari capolavori bronzei come lo Spinario (dalla prima collezione di Sisto IV). Il Busto di Medusa del Bernini si trova nella Sala delle Oche, mentre la Sala della Lupa sfoggia il simbolo di Roma (forse un bronzo medievale, ma i gemelli furono aggiunti dal Pollaiolo nel Quattrocento). Inestimabile il patrimonio pittorico della Pinacoteca Capitolina. Nelle sue nove sale i dipinti sono disposti secondo un criterio tematico: la pittura medievale, il Cinquecento a Ferrara (Dosso Dossi, Garofalo, Scarsellino), il Cinquecento veneziano (Lorenzo Lotto, Palma il Vecchio, Tiziano, Veronese, Tintoretto), il Seicento a Roma (Giovanni Lanfranco, Francesco Romanelli), il Cinquecento in Emilia (Cavalier d'Arpino), la pittura bolognese (i Carracci, Guido Reni, Francesco Albani). La Sala di Santa Petronilla riunisce capolavori di Caravaggio (San Giovanni Battista), Guercino (Sibilla Persica), Rubens (Romolo e Remo). Dopo la sala dedicata alle tele di Pietro da Cortona, l'itinerario si conclude nella Galleria Cini che ospita pitture fiamminghe, porcellane, arazzi e le vedute di Roma di Gaspar Van Wittel.