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Lunedì, 14/10/2024
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Roma: la Galleria Nazionale d'Arte Antica

Fra Piazza Barberini e via delle Quattro Fontane è disteso il grandioso Palazzo Barberini, costruito fra il 1625 e il 1633 con il contributo dei maggiori architetti operanti in quel periodo a Roma. Il primo progetto si deve all'anziano Carlo Maderno, con il quale collaborò Francesco Borromini, autore fra l'altro di un meraviglioso scalone elicoidale nell'ala ovest del palazzo. Alla morte di Maderno, il compito di completare la costruzione fu affidato a Gian Lorenzo Bernini anziché a Borromini, episodio dal quale trae origine la leggendaria inimicizia tra i due. Senza accantonare il progetto di Maderno, Bernini disegnò la loggia vetrata sulla facciata, lo scalone d'onore sul lato est (contrapposto a quello di Borromini) e il grande Salone del piano nobile dove si ammirano i celebri affreschi realizzati negli anni seguenti da Pietro da Cortona. Dopo un'attenta campagna di restauri, questo capolavoro del barocco romano è stato destinato ad ospitare le sensazionali collezioni della Galleria Nazionale d'Arte Antica che, con la recente apertura di nuove sale, occupa ormai quasi per intero il piano nobile dell'edificio. Circa 200 i capolavori qui raccolti, in gran parte nati fra il XV e il XVII secolo. Simone Martini, Beato Angelico, Lorenzo Lotto, Filippo Lippi, Piero di Cosimo, Francesco Francia, Andrea del Sarto, Domenico Beccafumi, Guercino, Perugino, Sodoma, Raffaello, Giulio Romano, Tiziano, Hans Holbein, El Greco, Tintoretto, Artemisia Gentileschi, Mattia Preti, Caravaggio: questi alcuni dei maestri rappresentati nelle sale della Galleria, che vanta tele molto celebri. La più famosa è forse La Fornarina di Raffaello, dedicata alla donna amata dal pittore e più volte ritratta nei suoi dipinti. La drammatica Giuditta che taglia la testa a Oloferne e il più delicato Narciso sono invece due splendide opere di Caravaggio, anche se la seconda fra queste è stata più volte al centro di dibattiti attributivi. Il periodo rinascimentale è degnamente rappresentato, fra l'altro, dall'enigmatico ritratto de La Maddalena di Piero di Cosimo e dall'incompiuta Madonna col Bambino e San Giovannino del Beccafumi: due tele per alcuni aspetti riconducibili allo stile di Leonardo. Influssi di Michelangelo e di Sebastiano del Piombo si riscontrano invece nel vivido Ritratto di Stefano IV Colonna, del Bronzino. Appartengono alla Galleria di Palazzo Barberini anche i celebri ritratti di Enrico VIII (eseguito da Hans Holbein il Giovane nel 1540) e di Erasmo da Rotterdam (parte di un dittico dipinto da Quentyn Metsys nel 1517 e successivamente inviato in dono a Tommaso Moro, amico di Erasmo). Fra le opere più ammirate, grazie a recenti restauri, si segnalano anche la Sacra Famiglia di Andrea del Sarto, fulgido esempio del primo manierismo fiorentino, e La strage degli innocenti, attribuito a Palma il Giovane.

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