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Venerdì, 04/10/2024
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Milano: i musei del Castello Sforzesco

michelangelo - pietà rondanini

Costruito nel Trecento sotto la signoria dei Visconti, demolito nel breve periodo della Repubblica Ambrosiana e rinato a partire dal 1450, per volere del nuovo signore Francesco Sforza, il Castello Sforzesco è il massimo monumento civile rinascimentale di Milano. Il suo vasto quadrilatero misura circa 200 metri su ogni lato e appare irrobustito da torri angolari circolari e corpi aggiunti in epoche successive. Intorno al complesso si sviluppa il Foro Buonaparte, in forma di semicerchio, che sfocia nel Parco Sempione, mentre al centro del prospetto principale svetta la Torre del Filarete: crollata nel Cinquecento, è stata ricostruita nel 1905 da Luca Beltrami sul modello originale. Qui si apre l'accesso principale che porta alla Piazza d'Armi rettangolare e agli altri corpi di fabbrica come la Rocchetta e la Corte Ducale. Edifici che oggi ospitano un vasto e articolato polo museale di grande interesse artistico, storico e paleontologico. Nel sotterraneo della Corte Ducale sono allestiti il Museo della Preistoria, con un percorso che si snoda fra Neolitico, Età del Bronzo ed Età del Ferro, e il Museo Egizio: piccola ma interessante raccolta di monili, utensili, amuleti, sarcofagi e statue derivanti da diverse campagne di scavo. Al piano terreno del castello si sviluppa il ricco Museo d'Arte Antica. Le sue raccolte comprendono pezzi d'arte paleocristiana, romanica, gotica e rinascimentale. Soprattutto sculture e bassorilievi, ma anche medaglioni e affreschi del primo Rinascimento. Il pezzo più noto e importante è sicuramente la Pietà Rondanini: l'ultima opera incompiuta di Michelangelo che raffigura la Madonna in piedi, nell'atto di sorreggere a fatica il corpo senza vita del figlio. Al primo piano, superate le quattro sale che custodiscono preziosi arredi lignei dal XV al XVIII secolo, a partire dalla Torre Falconiera si intraprende il percorso della Pinacoteca. Vi sono esposte circa 250 opere delle 1500 che compongono la collezione: capolavori del Rinascimento come il San Benedetto di Antonello da Messina, la Madonna in gloria tra santi di Andrea Mantegna, la Madonna col bambino di Giovanni Bellini e la Madonna dell'umiltà di Filippo Lippi, oltre a dipinti di Lorenzo Lotto e Correggio. L'importanza della Pinacoteca deriva però soprattutto dalla vasta raccolta di opere di maestri lombardi, dal Quattrocento al Settecento. Fra questi Vincenzo Foppa, Bergognone, Bramantino, Morazzone, Giulio Cesare Procaccini, Daniele Crespi. Interessante anche il confronto con la pittura veneta, rappresentata da alcune tele di Tiziano e Tintoretto. Le sale della Rocchetta, infine, sono dedicate alle arti applicate: porcellane, maioliche, pezzi d'oreficeria e strumenti musicali. Spiccano gli splendidi Arazzi dei Mesi (dalla collezione Trivulzio) realizzati a Vigevano, agli inizi del Cinquecento, su disegni del Bramantino.

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