In uno dei più eleganti e prestigiosi edifici vicentini, il palladiano Palazzo Chiericati (inserito nella lista Unesco dei patrimoni dell'umanità), ha sede la Pinacoteca Civica di Vicenza, ritenuta una delle più importanti collezioni pittoriche del Veneto. Il palazzo domina sulla odierna Piazza Matteotti fin dal 1550, quando Palladio lo realizzò per conto di Girolamo dei Conti Chiericati. Una successione armoniosa di pieni e di vuoti, scandita dal ritmo serrato del colonnato dorico, caratterizza la splendida facciata di questa residenza che fu, però, abitata solo a partire dal 1570, quando si completarono le decorazioni degli interni volute da Valerio Chiericati. Ancora oggi sono visibili ampi stralci degli affreschi realizzati, fra Cinquecento e Seicento, da artisti importanti come Domenico Brusasorzi e Battista Zelotti. Nel 1838, la grave crisi finanziaria della famiglia Chiericati si tradusse nella vendita del palazzo al Comune di Vicenza, che ben presto decise di adibirlo a Museo Civico. Nel 1855, quando Palazzo Chiericati riaprì i battenti nella sua nuova veste pubblica, ospitava tutte le collezioni storiche, artistiche e naturalistiche della città, successivamente smistate verso varie sedi. A Villa Guiccioli, sede del Museo del Risorgimento e della Resistenza, furono ad esempio destinati i cimeli bellici, dalle guerre napoleoniche alla Seconda Guerra Mondiale. Nella sontuosa dimora dei Chiericati restarono, però, tutti i capolavori dell'arte figurativa con la relativa biblioteca. Lo spazio limitato a disposizione rende oggi necessaria un'esposizione selettiva di questo repertorio straordinario quanto composito. Al piano terra, nell'ala settentrionale, trova posto una ricca collezione contemporanea, frutto della donazione di Neri Pozza, nella quale sono adeguatamente rappresentati i movimenti artistici del novecento. Carrà, De Pisis, Guidi, Lincini, Maccari, Oppi, Tancredi: sono alcuni degli autori più importanti ospitati in questa sezione. L'ala meridionale è dedicata, invece, alle opere plastiche. Tra gli scultori si segnalano soprattutto Orazio Marinali, Jacopo Sansovino, Alessandro Vittoria, Valerio Belli.
La Pinacoteca si sviluppa fra il “piano nobile” e il secondo piano, attraverso un percorso cronologico che si apre con la pittura e la scultura tardo-medievale. In questa prima sezione spiccano un Polittico di Paolo Veneziano, frammenti di affreschi e tavole di Battista da Vicenza. Nelle sale dedicate al Quattrocento, accanto alle opere di maestri vicentini come Bartolomeo Montagna, Giovanni Buonconsiglio, Marcello Fogolino e Giovanni Speranza, si ammirano alcuni importantissimi capolavori come la Crocefissione di Hans Memling (uno dei pannelli che componevano il celebre “Trittico Van Crabbe”) e opere di scuola lombarda e veronese. Ancor più affascinante l'itinerario cinquecentesco, che si snoda fra tele di Paolo Veronese, Jacopo Tintoretto, Lorenzo Lotto, Giannantonio Fasolo, Battista Zelotti, Jacopo Bassano, oltre a un gran numero di artisti di scuola veneta. Il XVII secolo è altrettanto ben rappresentato, sia da opere di artisti locali (Francesco Maffei e Giulio Carpioni su tutti), sia da quelle di Luca Giordano, Carlo Saraceni, Pietro e Marco Liberi, Ludovico Dorigny. In questa sezione si incontrano, fra l'altro, tre dipinti famosissimi: Le tre età dell'uomo, splendida tela di Van Dyck, l'altrettanto celebrata Madonna dei velluti di Jan Bruegel e la Erodiade di Francesco del Cairo. Esempi magistrali della scuola veneta settecentesca sono offerti, poi, dalle tele di Giambattista Piazzetta, Giambattista e Giandomenico Tiepolo, Rosa da Tivoli, Giambattista Pittoni e dai paesaggi di Ricci, Carlevarijs, ed Eissmann. Muovendosi fra le sale di Palazzo Chiericati, tuttavia, non sono solo i dipinti ad attrarre l'attenzione. Sorprendono, infatti, le decorazioni di alcune sale in ottimo stato di conservazione. Da segnalare, in particolare, la Sala del Firmamento (ubicata a piano terra), con gli stucchi del Ridolfi e il soffitto affrescato dal Brusasorzi, che riproduce fra l'altro uno spettacolare “avvicendamento celeste” fra il carro del Sole, guidato da Fetonte, e il carro della Luna, guidato da Diana. Notevoli anche la Sala degli Dei, dove prendono figura alcune delle più importanti divinità romane, e la Sala di Ercole, dedicata all'eroe mitologico di cui si narrano le storie attraverso un suggestivo ciclo iconografico.