Alle pendici di un colle affacciato sulla valle del Tevere sorge Todi, cittadina dal passato illustre che diede i natali a frate Jacopone, figura carismatica dell'ordine francescano. Ambienti e luoghi del passato ne contraddistinguono il presente: i resti delle mura romane rimandano alle prime vicende della città, fondata dagli Umbri e occupata dai Romani che la chiamarono Colonia Julia Fida Tuder. L'epoca delle libertà comunali e quella delle signorie sono invece testimoniate dalle mura medievali e, soprattutto, dal fitto reticolato di viuzze tortuose che, sgusciando fra archi, scalinate e pozzi, ogni tanto regalano improvvisamente panorami mozzafiato. Al centro del nucleo storico, fra i più visitati e ammirati dell'Umbria, si apre l'ampio spazio trapezoidale di Piazza del Popolo: una delle icone di questa regione, praticamente intatta dal XIII secolo. Qui si trovano tutti gli edifici simbolo degli antichi poteri medievali. Il gotico Palazzo del Popolo, con il suo piano terreno porticato, è uno degli edifici pubblici più antichi della penisola: la sua fondazione risale al 1213. Una scalinata esterna lo congiunge con il Palazzo del Capitano, anch'esso porticato e di poco posteriore. Quest'ultimo è attualmente sede di un museo che unisce collezioni archeologiche (soprattutto etrusche e romane) e preziose opere pittoriche. Alcune modifiche rinascimentali caratterizzano invece il prospetto del Palazzo dei Priori, che presenta una torre aggiunta nel Quattrocento e le finestre realizzate un secolo dopo. In alto si nota il simbolo di Todi, l'aquila tuderte, opera bronzea di Giovanni Gigliaccio (1339). Il lato opposto della piazza è occupato dal Duomo di Maria Santissima Annunziata, costruito forse sulle rovine di un tempio romano: singolare la facciata rettangolare in cui si aprono tre portali e altrettanti rosoni gotici. La parte più antica del tempio coincide con l'abside romanica e con il campanile duecentesco. Anche all'interno prevale lo stile romanico, ma il tesoro più prezioso è uno splendido coro ligneo intarsiato del XVI secolo. Basta spostarsi nella vicina Piazza della Repubblica per giungere al cospetto di una degli edifici religiosi più suggestivi dell'Umbria, secondo solo alla Basilica di San Francesco di Assisi per grandezza. Si tratta della chiesa di San Fortunato, la cui costruzione si protrasse dalla fine del Duecento alla metà del Quattrocento. Al culmine di un'altissima scalinata sorge la facciata incompiuta con tre portali ogivali: bellissimo quello centrale, incorniciato da fitte decorazioni gotiche. L'interno presenta tre navate divise da pilastri polistili, con volte a crociera e un'abside poligonale. Vi si ammirano affreschi trecenteschi e una Madonna con due angeli dipinta da Masolino da Panicale nel 1432. Nella cripta è posto il sepolcro di Jacopone da Todi. Accanto a San Fortunato, il Piazzale IV Novembre offre splendide vedute sulla valle del Tevere e sulla sottostante chiesa di Santa Maria della Consolazione: uno dei massimi edifici rinascimentali della regione, eretto, secondo la tradizione, dal Bramante. La struttura è a croce greca, con quattro absidi sormontate da un terrazzo, su cui svetta la maestosa cupola sostenuta da un tamburo con dodici pilastri ionici. Tracce dell'antico insediamento romano, infine, si trovano in via dell'Anfiteatro Antico e in Piazza del Mercato Vecchio. Qui si conservano quattro colossali “Nicchioni”, che alcuni ritengono parte di un tempio dedicato a Marte.