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Mercoledì, 06/12/2023
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Ancona: una terrazza sul mare ricca di arte e storia

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Sauro Mariani - Ancona
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Distesa su un promontorio a forma di gomito da cui deriva il suo nome (dal greco ankon), Ancona è una città dal fascino poliedrico: all'evidente vocazione marinara, infatti, si aggiunge un patrimonio artistico di rilievo assoluto, da scoprire muovendosi attraverso la fitta trama di strade, vicoli e piazze che caratterizza il tessuto urbano, digradante verso il mare. Il centro storico, in particolare, si sviluppa ad arco attorno all'insenatura del porto, come a voler abbracciare l'Adriatico. Dall'area portuale si sale, in breve, fino a Piazza Plebiscito, sobria ed elegante, che gli anconetani chiamano Piazza del Papa per la grande statua di Clemente XII che vi troneggia. Qui, nel cuore pulsante della vita cittadina, sorgono il Palazzo del Governo progettato da Francesco di Giorgio Martini, la Torre Civica e la chiesa di San Domenico con la sua singolare facciata incompiuta nell'ordine superiore. All'interno, questo tempio settecentesco custodisce una Crocifissione di Tiziano e una Annunciazione del Guercino. L'annesso convento dei Domenicani fu sede dell'Inquisizione prima della costruzione della nuova chiesa. Si imbocca l'elegante via Pizzecolli, dove ha sede la Pinacoteca Civica in cui spiccano opere di Tiziano, Lorenzo Lotto, Orazio Gentileschi e Guercino. Giunti in Piazza San Ciriaco ci si arresta al cospetto della chiesa trecentesca di San Francesco alle Scale, con il bel portale incorniciato da elementi gotici. L'unica navata che caratterizza l'interno presenta decorazioni seicentesche, ma l'opera più preziosa è certamente la grande Pala dell'Assunta dipinta da Lorenzo Lotto. Nella vicina Piazza Stracca, poi, sorge la Chiesa del Gesù, progettata da uno dei più grandi architetti del Settecento, Luigi Vanvitelli. L'artefice della Reggia di Caserta ha lasciato molte tracce del suo genio nel capoluogo marchigiano. Sul lato opposto della piazza c'è il Palazzo degli Anziani. Di origini antichissime (IX secolo), l'edificio fu ricostruito nel Duecento con due facciate, la più alta delle quali, sul lato del mare, svetta sui palazzi circostanti. Proseguendo parallelamente al mare si passa per Piazza del Senato, dove si ammira la straordinaria mole dell'Anfiteatro Romano, che con oltre venti gradinate poteva ospitare circa 10.000 persone. Dai camminamenti circostanti, il panorama comprende anche l'Adriatico. Poco distante, nel punto più alto del promontorio, sorge lo splendido Duomo romanico dedicato a San Ciriaco. In effetti, la sommità del colle Guasco fu luogo di culto già nell'antichità: qui sorgeva un tempio italico in onore di Venere Euplea, protettrice della navigazione. Sulle sue rovine, nel VI secolo, nacque una prima basilica, successivamente ampliata a partire dall'XI secolo. Di grande impatto scenografico è la facciata, con il maestoso protiro che spicca su un'alta scalinata. Qui elementi gotici si mescolano al Romanico. L'archivolto a sesto acuto composto da 5 archi concentrici, su cui lavorò anche Vanvitelli, è sorretto da quattro colonne, due delle quali poggiano a loro volta su leoni stilifori di granito. Notevole anche il portale in pietra bianca e rossa del Conero, mentre dietro la cuspide fa capolino un grande rosone. Non meno suggestivo l'interno a croce greca, con tre navate su ogni braccio, separate da colonne romane con capitelli bizantini. Le due absidi si fronteggiano alle estremità dei bracci laterali. Nella pavimentazione si notano i confini del tempio pagano e della prima basilica. I resti architettonici di entrambe le costruzioni sono visibili nella cripta, dove riposano le spoglie di San Ciriaco, San Liberio e San Marcellino. Ma l'attenzione è attratta soprattutto dalla bella cupola a dodici facce e dalla Cappella della Madonna con il raffinato altare realizzato da Vanvitelli. Usciti dal Duomo, si può scendere verso il mare per una passeggiata sul lungomare intitolato proprio all'architetto di origini olandesi, che costeggia il porto. Punto di partenza è il molo nord, nei pressi del quale si trova l'Arco di Traiano, costruito dall'architetto siriano Apollodoro di Damasco. Proprio dal porto di Ancona partì la spedizione vittoriosa dell'imperatore contro i Daci. Il recente restauro e l'illuminazione ne esaltano il profilo slanciato ed elegante. Sempre costeggiando il porto si raggiunge un altro importante tempio romanico fra i più belli delle Marche: la chiesa di Santa Maria della Piazza, che risale al XII secolo. Qui il grande portale strombato, ricco di decorazioni, è incassato in un'originale facciata interamente ricoperta da archetti ciechi. L'atmosfera austera e solenne dell'interno è rimarcata dalle volte a capriata, mentre i lastroni in vetro del pavimento permettono di osservare affreschi, mosaici e i resti di due chiese paleocristiane preesistenti. Dalla piazza si diparte via della loggia, su cui si affacciano la gotica Loggia dei Mercanti (antico centro delle attività commerciali) e lo storico Teatro delle Muse, disegnato da Pietro Ghinelli all'inizio dell'Ottocento. I restauri del 2002, dopo oltre mezzo secolo di chiusura, ne hanno ravvivato la raffinatissima facciata, mentre l'interno è un capolavoro di ingegneria moderna, con un'acustica impeccabile e una capienza di mille spettatori. Tornati sul lungomare, bisogna infine raggiungere l'estremità meridionale del porto per vedere la celebre Mole Vanvitelliana, costruita nel Settecento per scopi principalmente sanitari. Vi trascorrevano la quarantena i viaggiatori provenienti da paesi a rischio di epidemie. L'edificio, concepito da Luigi Vanvitelli in pianta pentagonale, appare come un'isola autosufficiente, collegata alla terraferma solo da una passerella. Riconvertita, negli anni, in fortezza, ospedale militare, zuccherificio e manifattura tabacchi, la Mole oggi ospita mostre, spettacoli e altri appuntamenti culturali.

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