La costiera amalfitana può essere considerata come un ecosistema a parte, un microcosmo in cui le cittadine sono piccoli pianeti legati da alcuni tratti caratteristici che li rendono al tempo stesso straordinari.
Uno di questi paesi è Furore e la prima qualità che condivide con le località “gemelle” è la bellezza formidabile degli scorci paesaggistici.
Una seconda peculiarità è costituita dalla suddivisione delle città in due nuclei, un borgo in altura dal quale solitamente si gode delle succitate vedute mirabolanti, ed una marina che nel caso di Furore è detta Fiordo, così suggestiva da ispirare mostri sacri della cinematografia come Rossellini, Pasolini e Bergman.
Entrambi i centri abitati non presentano piazze o larghi degni di nota, per questioni di adattamento alla particolare situazione geologica, mentre le quattro chiese principali sono San Giacomo, Sant'Elia, quella di Santa Maria e la chiesa di San Michele, tutte edificate secondo lo schema dominante nel bacino costiero di Amalfi.
L'ultima caratteristica, questa volta esclusiva di Furore, sono i murales raffiguranti soggetti vari che rendono il paese un'autentica pinacoteca en plein air.