Ad una manciata di chilometri dal confine nord orientale con il Lazio, sulla sommità di una collina immersa nel verde si incontra Amelia, il comune più grosso della zona chiamata, appunto, Amerino.
Il tratto che contraddistingue l'agglomerato urbano sono le antiche mura che lo circondano, costruite con enormi massi secondo la tecnica “a secco”, cioè senza l'impiego di alcun tipo di malta.
La storia di Amelia, come si può intuire già dalle cinta muraria, ha radici molto lontane nel tempo, testimonianze della dominazione romana sulla città sono le Cisterne Romane situate nel sottosuolo di piazza Matteotti ed i reperti custoditi nel Museo Archeologico, ospitato nel Palazzo Boccarini.
I due massimi edifici della città sono, invece, la Cattedrale, situata sul culmine della collina (406 m s.l.m.) ed il Teatro di Amelia, che ha ispirato nelle forme e nelle decorazioni il successivo progetto della Fenice di Venezia, opera dello stesso architetto, Gian Antonio Selva.