La Villa Pisani, o Villa Nazionale, di Stra (Venezia) è considerata la “regina” delle fastose residenze signorili della Riviera del Brenta. Costruita a partire dal 1735 per la potentissima famiglia veneziana dei Pisani, costituisce uno dei vertici dell'architettura neoclassica ed è talvolta indicata come la “piccola Versailles” per lo stile, la ricchezza degli interni e l'ampio parco impreziosito da giochi d'acqua e scenografie vegetali. Il progetto era stato inizialmente affidato all'architetto Girolamo Frigimelica, ma fu Francesco Maria Preti a disegnare gran parte dell'edificio che si sviluppa su pianta rettangolare, con due cortili interni separati da un colonnato su cui poggia il grande salone da ballo. La facciata è contraddistinta dalla lunga balconata che attraversa tutto il corpo centrale dell'edificio, sostenuta da quattro cariatidi. Da qui si dipartono le otto colonne corinzie che sorreggono il timpano triangolare: un omaggio allo stile di Andrea Palladio. Festoni fioriti e putti alla base del timpano, e statue sui cornicioni, completano la decorazione esterna. L'interno è diviso in 114 ambienti per celebrare Alvise Pisani, 114° doge della Repubblica di Venezia. Sale fastosamente arredate e affrescate dai maggiori artisti veneziani dell'epoca. Tra questi Pietro Longhi, Giuseppe Zais, Jacopo Guarana, Carlo Bevilaqua, Francesco Simonini, Jacopo Amigoni. A Giambattista Tiepolo, poi, si deve l'affresco che rappresenta la Gloria della famiglia Pisani, nella volta del meraviglioso salone delle feste, che si sviluppa in altezza su due piani. Attorno ai membri di casa Pisani, Tiepolo dipinse le personificazioni delle Arti, delle Scienze, della Potenza e della Fama, quest'ultima chiamata a divulgare in tutto il mondo la gloria del casato, sotto la protezione della Vergine. Notevoli anche le pitture monocromatiche realizzate dal figlio Giandomenico sul ballatoio, mentre le pareti della sala sono movimentate da grandi colonne dipinte. Molti altri ambienti sfoggiano decorazioni di pregio, come la sala abbellita con “Scene bacchiche” dal Guarana, lo scalone con il soffitto dipinto dallo stesso Guarana, la sala del Giudizio di Paride (opera dell'Amigoni), o ancora la “sala dei dogi” dipinta con scene a rilievo che incorniciano i busti dei dogi veneziani. Ai lati della villa due belle cancellate in ferro battuto si aprono sul parco: dieci ettari abbelliti dalle statue di Giovanni Bonazza e altri scultori, in cui spiccano gli edifici delle scuderie, che chiudono la prospettiva con le loro ali curve, la “casa dei freschi” disegnata dal Frigimelica, l'arancera, e soprattutto il labirinto circolare in siepi di bosso (uno dei rarissimi esempi sopravvissuti fino ad oggi). I sei viali prospettici che tagliano i giardini convergono verso una bizzarra esedra a lati curvi. Qui una scala elicoidale ricavata in una torretta consente di raggiungere la terrazza belvedere ornata dalle sculture del Bonazza. Dopo essere passata da Napoleone Bonaparte ai Savoia, oggi Villa Pisani è aperta alle visite e ospita frequenti mostre temporanee.