Palazzo Medici Riccardi
Fra via Cavour e via dei Ginori, a due passi da Piazza San Lorenzo, sorge uno dei simboli dell'architettura civile rinascimentale a Firenze. È il Palazzo Medici Riccardi, disegnato da Michelozzo nel 1444 come residenza della famiglia Medici e in particolare di Cosimo il Vecchio, il quale aveva in precedenza rifiutato i progetti di Filippo Brunelleschi, ritenuti troppo grandiosi e dispendiosi. L'aspetto esterno dell'edificio è uniformemente caratterizzato dal tipico rivestimento bugnato, destinato a incutere timore e deferenza, il cui aspetto muta a seconda dei piani: rustico al piano terreno, levigato a quello nobile e completamente liscio al secondo, chiuso da un cornicione fortemente aggettante. Sulle bifore della facciata campeggiano gli stemmi dei Medici. All'angolo di via Cavour, l'originaria loggia di Michelozzo venne chiusa nel 1517 con due monumentali finestre disegnate da Michelangelo. All'interno si apre il Cortile delle Colonne, parte del nucleo più antico: uno spazio cubico chiuso da un arioso porticato con colonne corinzie e dominato, al centro, dalla statua di Baccio Bandinelli raffigurante Orfeo. Sulle arcate corre un fregio con dodici medaglioni scolpiti da un allievo di Donatello. Dal cortile si accede alla retrostante limonaia, alle gallerie del piano terreno, in cui sono attualmente allestite mostre temporanee, al Laboratorio di Lorenzo il Magnifico. Lo scalone d'onore conduce alla meravigliosa Cappella dei Magi, interamente affrescata nel 1459 da Benozzo Gozzoli con le storie del viaggio dei Re Magi. Alle spalle del re Gaspare sono ritratti Cosimo dei Medici con il figlio Piero e altri fiorentini illustri del tempo. Il tema iconografico è strettamente connesso con la pala dell'Adorazione del Bambino dipinta da Filippo Lippi per l'altare (l'originale è conservato nei musei statali di Berlino). Il pavimento a marmi antichi intarsiati, il soffitto ligneo dorato e dipinto e il coro di Giuliano da Sangallo completano la decorazione della cappella. Sempre al piano nobile si visitano le sale monumentali ristrutturate nel Seicento, quando il palazzo passò all'umanista Riccardo Riccardi: la Sala Sidney Sonnino è tappezzata dai bassorilievi antichi e moderni della collezione Riccardi e sfoggia una tenera Madonna col Bambino di Filippo Lippi (celebre per il bozzetto che lo stesso pittore disegnò sul retro). L'adiacente Sala delle Quattro Stagioni (sede del Consiglio Provinciale) è ornata da arazzi seicenteschi di fattura fiorentina e da un bel soffitto a cassettoni. Ma l'ambiente più sorprendente, fra quelli decorati su commissione dei Riccardi, è certamente la luminosa e spettacolare Galleria di Luca Giordano: un capolavoro tardobarocco impreziosito dagli affreschi realizzati dal pittore napoletano nella volta. Al centro di una sofisticata scenografia allegorica è rappresentata l'Apoteosi della dinastia Medici. Sono aperte al pubblico anche le fastose sale adiacenti (decorate dal Giordano e da altri artisti) che ospitano le biblioteche Moreniana e Riccardiana.
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