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Giovedì, 12/12/2024
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Roma: Sant'Agostino

Un concentrato di capolavori d'arte sacra è racchiuso nella chiesa di Sant'Agostino a Roma. La sua caratteristica facciata semplice e chiara in travertino si incontra a pochi passi da Piazza Navona. Fu disegnata probabilmente da Leon Battista Alberti sul modello di Santa Maria Novella a Firenze. Il progetto venne tuttavia portato a termine da Giacomo da Pietrasanta attorno al 1480. Le volute neoclassiche ai lati del rosone sono invece frutto della rielaborazione settecentesca di Luigi Vanvitelli, che interessò soprattutto l'interno del tempio: qui è evidente l'impianto a croce latina, con volte a crociera, tre navate divise da pilastri in marmi colorati e cinque cappelle absidate su ogni lato. Appena entrati in chiesa bisogna volgere lo sguardo al portale per ammirare, alla sua destra, la Madonna del Parto scolpita da Jacopo Sansovino. Un'icona storicamente venerata, come testimoniano i tanti ex-voto appesi alla parete. Fu invece il maestro di Jacopo, Andrea Sansovino, a realizzare il tenero gruppo con la Madonna col Bambino e Sant'Anna, racchiuso nel pilastro che precede la Cappella di Sant'Apollonia. Proprio sopra la scultura, sempre sul lato del pilastro che guarda alla navata centrale, ecco una rarissima testimonianza dell'arte di Raffaello a Roma. È il dipinto raffigurante Isaia profeta, realizzato nel 1512, dopo che il pittore urbinate aveva lavorato nella chiesa di Santa Maria della Pace. Percorrendo la navata sinistra, la prima cappella che si incontra è dedicata alla Madonna di Loreto e presenta il più celebre tesoro custodito in chiesa. È la Madonna dei Pellegrini di Caravaggio, in una rappresentazione contrastante con la tradizione e per questo inizialmente rifiutata dagli Agostiniani. La Madonna di Loreto, tradizionalmente effigiata in volo, è raffigurata da Caravaggio in abiti da popolana, mentre porta in braccio Gesù e riceve, sul soglio della propria casa, l'omaggio di due pellegrini. I piedi scalzi e gonfi di uno dei due, in particolare, suscitarono scalpore quando l'opera fu posta sull'altare. Sempre agli inizi del Seicento, Giovanni Lanfranco realizzava le decorazioni pittoriche nella Cappella Bongiovanni. Sua l'Assunzione affrescata nella cupola, come pure gli Apostoli al Sepolcro nella lunetta e le Storie dei Santi Agostino e Guglielmo sulle pareti. L'itinerario pittorico prosegue nel transetto destro, dove si ammira una grande pala raffigurante Sant'Agostino, San Giovanni Evangelista e San Girolamo: opera di Giovanni Barbieri detto il Guercino, che qui dipinse anche le tele laterali. Molti altri pittori e scultori lavorarono alle decorazioni e ai monumenti funerari nelle varie cappelle. Spicca, non a caso, quella dedicata a Sant'Agostino per la ricca decorazione marmorea. Due colonne in marmo nero, infine, sorreggono l'altare maggiore disegnato da Gian Lorenzo Bernini. Al centro è posto un prezioso tabernacolo tempestato di pietre rare delle Indie e, più in alto, un'icona bizantina raffigurante la Vergine col Bambino.

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