San Lorenzo Maggiore a Napoli
Arte e storia di Napoli si intrecciano nel complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore, la cui basilica si affaccia sulla pittoresca Piazza San Gaetano, nel cuore della città. La prima chiesa paleocristiana sorse nel VI secolo sull'area del foro romano, fra il Decumano maggiore e quello inferiore, ma fu abbattuta nel XII secolo. La seconda basilica, con annesso convento, fu eretta per volere di Carlo I d'Angiò a partire dal 1270. Molte vicende storiche hanno interessato il tempio e il monastero francescano dove, fra l'altro, sono sepolti personaggi illustri di Napoli. Sempre nel convento, sede del parlamento del Regno di Napoli, soggiornò Francesco Petrarca nel 1343, mentre la chiesa fu testimone dell'incontro fra Giovanni Boccaccio e l'amata Fiammetta. Due campagne di restauro, fra la fine dell'Ottocento e la metà del Novecento, hanno permesso il recupero della fisionomia originaria della chiesa: prevale la spiritualità del Gotico d'impronta francescana, mescolato alla maniera francese, tranne che in alcune cappelle e nella facciata barocca del Sanfelice. Accanto a questa svetta il campanile quattrocentesco che nel 1647 fu preso d'assalto dalle truppe di Masaniello, durante la rivolta anti-spagnola. Difficile enumerare i tesori artistici tuttora racchiusi fra le mura di San Lorenzo Maggiore. Entrando in chiesa per l'antico portale trecentesco si è sopraffatti dalla vastità dell'unica navata che incrocia il transetto secondo l'impianto a croce latina. Il soffitto è a capriate mentre possenti arcate a sesto acuto si aprono in corrispondenza delle cappelle laterali. Le fastose decorazioni barocche sono state conservate nella terza cappella di destra, decorata da Cosimo Fanzago e Massimo Stanzione, e nel Cappellone di Sant'Antonio. Qui l'impianto decorativo del Fanzago incornicia due dipinti di Mattia Preti: Santa Chiara e il Crocifisso di San Francesco. Un terzo dipinto di Simone Martini (San Ludovico d'Angiò che incorona il fratello Roberto) è ora custodito al Museo di Capodimonte. La splendida abside (forse progettata da Nicola Pisano o da Arnolfo di Cambio) si protende verso l'alto come nelle grandi cattedrali d'oltralpe. In questa zona è posto il Sepolcro di Caterina d'Austria, scolpito nel marmo da Tino da Camaiano nel 1325. L'opera scultorea più straordinaria è l'altare maggiore di Giovanni da Nola (forse il più bello di Napoli) dove alle figure dei santi fa da sfondo un'immagine della città nel Cinquecento. Sulla destra si apre l'accesso al Convento con il suo bel chiostro settecentesco, il pozzo del Fanzago e la Sala capitolare affrescata da Luigi Rodriguez. Dalla basilica si passa anche nel complesso archeologico sottostante, punto di partenza ideale per l'esplorazione della Napoli sotterranea: dagli scavi sono emersi resti dell'Agorà greca e suggestivi ambienti dell'età imperiale romana. Tra questi il macellum (il mercato alimentare) e un'intera strada su cui si affacciano botteghe e osterie. Molti reperti sono raccolti nel Museo dell’Opera di San Lorenzo Maggiore, allestito nella torre campanaria.
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