È la più vasta ed elaborata chiesa gotica d'Italia, ma anche la più atipica se si considera l'eccezionale slancio verticale e l'abbondanza di guglie e pinnacoli che inducono il naturale accostamento alle cattedrali d'Oltralpe. Iniziata nel 1386 sotto la signoria di Gian Galeazzo Visconti, la “veneranda fabbrica” del Duomo di Milano si protrasse fino all'Ottocento, quando venne completata la facciata per ordine di Napoleone, che qui decise di incoronarsi re d'Italia. Alla costruzione del Duomo lavorarono parecchi architetti, da Filippino degli Organi a Guiniforte Solari e al Pellegrini, cui si deve il disegno della parte inferiore della facciata. I cinque portali del Cinquecento hanno battenti bronzei moderni. In alto, invece, si sviluppa il coronamento neo-gotico voluto da Napoleone. Appare certamente più uniforme il lato dell'abside (il più notevole sotto il profilo architettonico), caratterizzato da tre giganteschi finestroni attraversati da una fitta rete di nervature: risalgono al Quattrocento e costituiscono la parte più antica dell'edificio. Entrambi i fianchi e l'abside del Duomo sono ornati da oltre 2300 statue scolpite fra XIV e XX secolo, mentre un altro migliaio è raccolto all'interno del tempio. Tra figure di santi e martiri si notano personaggi del mondo dell'arte, come Dante Alighieri o Arturo Toscanini, e perfino una coppia di pugili aggiunta sulla facciata nel 1933, per celebrare la conquista del titolo mondiale dei pesi massimi di Primo Carnera. Interamente rivestito in marmo di Candoglia, il Duomo misura 157 metri in lunghezza e copre una superficie di 11700 metri quadri. L'altezza massima (108,5 metri) si registra in corrispondenza della celebre guglia della Madonnina, che spicca fra le 135 guglie protese verso il cielo. Qui è posta la statua in rame dorato scolpita da Giuseppe Perego nel 1769 e assurta a simbolo di Milano. Ai cinque portali corrispondono altrettante maestose navate, scandite da possenti pilastri su cui poggiano archi a sesto acuto particolarmente slanciati. Gli effetti di luce scaturiscono dalle grandi vetrate policrome realizzate nell'arco di cinque secoli. Lungo la navata destra si incontra il sarcofago del vescovo Ariberto da Intimiano, sormontato da un Crocifisso dell'XI secolo. In corrispondenza della sesta campata si ammirano tre splendidi altari del Pellegrini e un dipinto di Federico Zuccari, mentre nel transetto destro è collocata la monumentale tomba di Gian Giacomo Medici, realizzata nel 1563 da Leone Leoni. Di fronte al mausoleo è posto il famoso San Bartolomeo scorticato di Marco d'Agrate. Tutta l'area del presbiterio si deve al Pellegrini ed è impreziosita, oltre che dalle vetrate e dai due portali delle sagrestie, da un meraviglioso coro intagliato in noce. La visita si completa idealmente salendo alle terrazze (in ascensore o per una scala di 200 gradini) che offrono il miglior panorama della città incorniciata, nelle giornate limpide, dall'arco alpino. Alle destra del Duomo, inoltre, il Palazzo Reale del Piermarini ospita il Museo del Duomo (in restauro). Raccoglie molte opere spostate dalla cattedrale per ragioni di conservazione o restauro. A un ricco patrimonio di sculture gotiche si aggiungono vetrate, modelli lignei, arazzi e dipinti.
Il Duomo di Milano