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Sabato, 09/11/2024
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Venezia: le Gallerie dell'Accademia

giorgione - la vecchia

Nate alla fine del Settecento, dopo l'istituzione dell'Accademia dei pittori e scultori di Venezia, le Gallerie dell'Accademia costituiscono una delle più importanti raccolte d'arte pittorica veneta fra XIV e XVIII secolo. Dopo il 1805 il ricchissimo patrimonio della pinacoteca si arricchì ulteriormente con le requisizioni napoleoniche: preziose opere d'arte affluivano dalle chiese e dai conventi della scomparsa Repubblica Marinara di Venezia. In quegli anni le Gallerie trovarono la loro sistemazione attuale in Campo della Carità (nel sestiere di Dorsoduro), accanto alla Chiesa di Santa Maria della Carità le cui opere d'arte furono annesse alla collezione. La visita al museo rappresenta il completamento ideale dell'esplorazione di Venezia e del suo territorio, proprio per lo stretto legame fra i luoghi della città e le opere qui conservate. Salito lo scalone monumentale settecentesco si attraversano ambienti prestigiosi tra cui la Sala del Capitolo, dove si può ammirare l'originale soffitto d'oro intagliato dal vicentino Marco Cozzi nel 1484. In queste sale sono raccolti i capolavori delle Gallerie. Il primo, in ordine di apparizione, è il Polittico in cui Paolo Veneziano dipinse scene della vita di Cristo, di san Francesco e l'Incoronazione della Vergine. Particolarmente nutrito il nucleo di opere di Giovanni Bellini. Di questo maestro del Rinascimento italiano si ammirano fra l'altro la Pietà, la Pala di San Giobbe, la Madonna degli Alberetti, il Compianto su Cristo morto e diverse Madonne col Bambino. Tutte opere che evidenziano la grandezza e l'originalità del “Giambellino”. Dal Quattrocento, rappresentato anche dall'aretino Piero della Francesca e dal ferrarese Cosmè Tura, si passa al Cinquecento con le opere di Vittore Carpaccio, Lorenzo Lotto, Giorgione, Tiziano Vecellio, Tintoretto, Paolo Veronese. Di Lorenzo Lotto è esposto uno dei ritratti più celebri e affascinanti, il Gentiluomo nel suo studio. Di Giorgione si ammirano due opere inestimabili: La Tempesta (dipinto che segna una svolta nel processo evolutivo della pittura veneziana) e La Vecchia, capolavoro di realismo divenuto un simbolo della “condizione umana”. Fra le opere di Tiziano spicca l'ultima in ordine cronologico, La Pietà, che l'artista volle sulla sua tomba e che fu completata da Palma il Giovane. Le tele di Tintoretto derivano in parte dal ciclo eseguito per il salone della Scuola di San Marco, con episodi della vita dell'Evangelista. La più famosa è forse Il Miracolo di San Marco. Numerose anche le tele del Veronese, con tre capolavori come l'Annunciazione, il Convito in casa Levi e lo Sposalizio di Santa Caterina. Non meno famosi sono i dipinti di Giovanbattista Tiepolo (La Sacra Famiglia), Gentile Bellini (La processione in Piazza San Marco), Giovanni Battista Piazzetta (L'indovina). Nel Gabinetto dei disegni e delle stampe, inoltre, è custodito il più celebre disegno di Leonardo da Vinci, L'uomo vitruviano, in cui la figura umana appare iscritta contemporaneamente in un quadrato e in un cerchio.

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