I ricami e le fioriture del gotico senese, lo slancio delle guglie e delle arcate sulla facciata, lo scenografico rivestimento in marmo bianco e nero, l'altissimo campanile cuspidato: sono solo alcuni degli elementi che fanno del Duomo di Siena un'icona dell'arte italiana. La sua magnificenza si deve all'estro e all'ingegno dei massimi architetti, pittori e scultori (senesi e non) che lavorarono fra queste mura dal 1150, quando venne posta la prima pietra, fino al Cinquecento. Le strutture architettoniche si potevano ritenere terminate cento anni dopo la fondazione, ma sul finire del Duecento Giovanni Pisano rivestì l'ordine inferiore della facciata in cui si aprono i tre grandiosi portali. Le fantasiose evoluzioni del gotico fiorito che irrompono nell'ordine superiore, invece, presero corpo solo dopo il 1376. Nel frattempo Siena aveva raggiunto l'apice della gloria e della ricchezza, e un nuovo progetto era stato tracciato per una cattedrale ancor più grandiosa di quella che oggi si ammira. Ma nel 1348 il flagello della peste stroncò un'ambizione tanto smisurata, decimando gli abitanti e le risorse della città. All'interno del Duomo dell'Assunta i lavori proseguirono per ben due secoli, fino a raggiungere una concentrazione di capolavori da fare invidia alle più importanti città europee. Alle sculture marmoree del pulpito, capolavoro della scultura gotica di Nicola Pisano e Arnolfo di Cambio, si aggiunse il meraviglioso pavimento di marmo intarsiato e graffito, con 56 riquadri disegnati da artisti diversi fra cui il Pinturicchio. Accanto al quarto altare di sinistra, con le nicchie dipinte dal giovane Michelangelo, si apre la fastosa Libreria Piccolomini (voluta dal futuro papa Pio III) affrescata dal Pinturicchio. Segue la Cappella di San Giovanni Battista dove, assieme alle scene del pittore di Perugia, si ammirano splendide statue rinascimentali come il Battista di Donatello. Dello stesso Donatello e di Tino da Camaiano sono i monumenti funebri della Cappella di Sant'Ansano. Nel presbiterio l'altare è opera cinquecentesca di Baldassarre Peruzzi, il Ciborio bronzeo del Vecchietta, gli angeli di Francesco di Giorgio Martini e del Beccafumi, il coro ligneo intarsiato di Giovanni da Verona. Perfino la vetrata circolare, realizzata su disegno di Duccio di Buoninsegna, è un capolavoro inestimabile datato 1288. Nell'ala destra del transetto si apre la Cappella Chigi progettata dal Bernini, dove sono collocate le sue statue di San Girolamo e della Maddalena. Sotto l'abside si trova il Battistero con il suo esemplare interno gotico, opera di Camaiano e del figlio Tino. Al centro spicca il celebre fonte battesimale realizzato in marmo, bronzo e smalto da Jacopo della Quercia e altri artisti fra i quali Donatello e Lorenzo Ghiberti. La visita non può che concludersi nel Museo dell'Opera della Metropolitana (sulla destra del Duomo) dove sono raccolti numerosi capolavori provenienti dalla cattedrale che necessitano di cure particolari. Fra questi le sculture originali di Giovanni Pisano per la facciata e la straordinaria pala della Maestà, dipinta da Duccio di Buoninsegna per l'altare maggiore.