Capolavori della pittura rinascimentale e seicentesca, da Raffaello a Caravaggio, da Carracci a Velazquez sono raccolti nella Galleria Doria Pamphili di Roma, la più preziosa pinacoteca privata, con sede nel settecentesco Palazzo Doria Pamphili di via del Corso: notevole esempio dello stile rococò nella Capitale. La fortuna della famiglia romana dei Pamphili fu dovuta in gran parte alla figura del papa Innocenzo X, effigiato da Velazquez in uno dei più celebri ritratti della Galleria, e a quella della potente cognata, donna Olimpia Maidalchini. Il primogenito di quest'ultima, Camillo, svestì l'abito cardinalizio per sposare, nel 1647, la ricchissima Olimpia Aldobrandini. L'eredità degli Aldobrandini comprendeva una straordinaria collezione di dipinti, provenienti da varie residenze dello stato pontificio e dal “Camerino d'Alabastro” degli Este a Ferrara. Fu questo il primo sensazionale nucleo della collezione tuttora esposta nelle sale del palazzo di famiglia. La visita alla Galleria Doria Pamphili permette fra l'altro di ammirare ambienti sfarzosamente decorati secondo il gusto settecentesco, come il Salone del Poussin, con cui si apre il percorso. La sala è dedicata ai paesaggi di Gaspard Dughet, detto il Poussin, l'artista di origine francese prediletto dai Pamphilj attorno alla metà del Seicento. Superate le due sale da ballo, lussuosamente arredate e decorate alla fine dell'Ottocento, e la cappella di palazzo disegnata nel 1691 da Carlo Fontana, si entra nella galleria vera e propria, che sfoggia tele di maestri della pittura vissuti fra XVI e XVII secolo: di Tiziano Vecellio si ammira Salomè con la testa del Battista, di Lorenzo Lotto San Girolamo, di Caravaggio Maddalena penitente e Riposo durante la fuga in Egitto, di Giovanni Francesco Barbieri (il Guercino) Erminia ritrova Tancredi ferito e Il ritorno del figliol prodigo, di Filippo Lippi una Annunciazione, di Raffaello Sanzio il Doppio ritratto, di Domenico Zampieri (il Domenichino) Paesaggio con guado, di Guido Reni Lotta di Putti, di Annibale Carracci Susanna e i vecchioni e Paesaggio con la fuga in Egitto, di Jacopo Tintoretto Ritratto di giovane gentiluomo, di Pieter Bruegel il vecchio Battaglia nel porto di Napoli, e Il Paradiso terrestre, di Hans Memling Compianto su Cristo morto con un donatore. Nel Gabinetto del Velázquez è esposto il vivido Ritratto di Innocenzo X di Diego Velazquez, accanto a un altro ritratto del pontefice: il Busto di Innocenzo X scolpito da Gian Lorenzo Bernini. L'itinerario si conclude nella Sala Aldobrandini, parte dell'ala rinascimentale del palazzo, dove era custodita l'antica collezione dei Doria Pamphili. Qui trovano posto alcune grandi tele, quattro arazzi fiamminghi del Cinquecento con scene della battaglia di Lepanto (cui prese parte anche Giovanni Andrea Doria) e statue antiche di età arcaica ed ellenistica provenienti dal giardino di Villa Pamphilj.