Città di origini romane e libero comune dal 1177, Pistoia ha i suoi maggiori edifici religiosi e civili raccolti in un'area rettangolare che ha conservato l'impianto urbanistico medievale, delimitata a sud e a ovest da corso Gramsci. Il nucleo monumentale più importante coincide con la Piazza Duomo di aspetto tardo-medievale. L'attenzione è attratta dalla facciata del Duomo, fondato prima del Mille e rifatto in stile romanico-pisano fra XII e XIII secolo. Due logge sovrapposte si aprono nell'ordine superiore, sul portico marmoreo trecentesco ornato da terracotte invetriate di Andrea della Robbia. Quella posta nella lunetta del portale, in particolare, fu plasmata nel 1505 e raffigura la Madonna col Bambino fra due angeli. A sinistra svetta il campanile di 67 metri, ricavato da una torre longobarda cui furono aggiunti tre piani nel Duecento. Parecchie opere di pregio impreziosiscono l'interno del tempio, a cominciare dalla navata destra con la tomba di Cino da Pistoia, di scuola senese, e il Crocifisso su tavola di Coppo di Marcovaldo (1275). Nella Cappella di San Jacopo, tre lati dell'altare sono circondati dal Dossale di San Jacopo, un autentico capolavoro dell'oreficeria gotica. Nella cappella a sinistra dell'altare maggiore si ammira una tavola quattrocentesca di Lorenzo di Credi (la Madonna in trono e due santi). Lo stesso artista collaborò forse con Andrea del Verrocchio alla realizzazione del Monumento Forteguerri, posto nella navata sinistra. Il fonte battesimale nella controfacciata, infine, fu disegnato da Benedetto da Maiano. Di fronte al Duomo sorge il raffinato Battistero gotico in pianta ottagonale (citato da Dante nel XIX canto dell'Inferno) progettato da Andrea Pisano. In basso si aprono tre portali riccamente ornati; più in alto il piccolo rosone gotico e un ordine di arcatelle cieche. All'interno si ammira il duecentesco fonte battesimale di Lanfranco da Como. Alla destra del Duomo sorge l'antico Palazzo Vescovile: nei sotterranei, un “percorso archeologico attrezzato” ripercorre le origini di Pistoia. Ma l'edificio ospita anche il Museo Capitolare che raccoglie il Tesoro dell'Opera di San Jacopo. Da qui si accede alla “Sagrestia dei belli arredi” depredata da Vanni Fucci, come ricorda ancora Dante. Sempre sulla piazza prospetta il Palazzo del Comune con la bella facciata in pietra serena, ornata da due file di finestre gotiche. Sede del potere comunale dal Trecento, oggi ospita il Museo Civico (pitture e sculture dal XIII al XIX secolo). Alle spalle dell'austero Palazzo del Podestà, poi, si trova il nucleo più spiccatamente medievale, raccolto intorno alla storica Piazza della Sala, tuttora gremita da botteghe e mercati. Al centro c'è sempre il Pozzo del Leoncino, intatto dal Quattrocento. Altri luoghi d'interesse artistico possono essere raggiunti con brevi passeggiate. Per via Sant'Andrea si arriva alla Pieve di Sant'Andrea, edificio simbolo del romanico pistoiese. Le sue arcate alte e strette incorniciano il celebre Pergamo di Giovanni Pisano, capolavoro di scultura gotica. Allo stesso maestro si devono i due Crocifissi lignei custoditi in chiesa. Non distante, in Piazza Giovanni XXIII, si trova l'Ospedale del Ceppo: la più antica istituzione assistenziale di Pistoia, fondata nel 1277. È noto soprattutto per il raffinato portico brunelleschiano (aggiunto all'inizio del Cinquecento) ornato da una meravigliosa terracotta policroma di Giovanni della Robbia. A sud di Piazza Duomo, infine, si erge San Giovanni Fuorcivitas, altra splendida chiesa romanica ricca di piccoli tesori. Fra questi un'acquasantiera di Giovanni Pisano, un polittico di Taddeo Gaddi, la terracotta invetriata della Visitazione di Luca della Robbia e il pergamo scolpito da fra' Guglielmo da Pisa.