Inaugurata nel 2007, la Pinacoteca Giuseppe De Nittis di Barletta è il frutto del ricchissimo lascito della vedova del pittore, Léontine Gruvelle, alla sua città natale. Alla morte di Giuseppe De Nittis, sopraggiunta improvvisamente nel 1884 quando l'artista aveva appena 38 anni, il suo atelier parigino di Rue de Viète conteneva infatti molte delle opere più importanti dell'artista oggi indicato come il maggiore impressionista italiano, oltre a parecchi studi e dipinti incompiuti. Opere particolarmente care a De Nittis e, anche per questo, gelosamente custodite dalla moglie. Così nel 1914 giunsero da Parigi a Barletta ben 146 tele e 65 disegni di vario genere. Dipinti celebri come Colazione in giardino o Le corse a Longchamps, paesaggi rurali e vedute urbane, ritratti, molti dei quali dedicati alla moglie, e scene di vita mondana. Fra i disegni anche il pastello Place des Pyramides. Un patrimonio eccezionale, destinato a crescere di pari passo con la fama di De Nittis, che conobbe tuttavia fasi alterne di abbandono e sistemazioni provvisorie, fino al restauro del Palazzo della Marra, splendido complesso barocco passato ai Della Marra dopo essere stato la residenza aristocratica della famiglia Orsini. Ai Della Marra si deve il rifacimento in forme barocche della facciata e della splendida loggia affacciata sul mare. Ultimati i restauri nel 2005, le oltre 200 opere della collezione Gruvelle hanno trovato finalmente la loro sistemazione definitiva in un moderno allestimento museale, di portata internazionale come lo stile e la poetica del pittore che, non a caso, conobbe i massimi riconoscimenti durante i soggiorni a Parigi e a Londra. Accanto alla esposizione permanente sono stati ricavati spazi per eventi e mostre temporanee, un caffè letterario e un bookshop, in modo da rendere la Pinacoteca De Nittis un luogo di riferimento per lo studio dell'arte dell'Ottocento. La collezione è esposta secondo un criterio tematico. La pittura paesaggistica, filone che accompagna tutto il percorso artistico di De Nittis, è rappresentata da capolavori come Procella, Lungo l'Ofanto, Passa il treno, Incrocio di treni. A questi si affiancano dal 1876, con il trasferimento del pittore a Parigi, le acute e ironiche “istantanee” della metropoli di Napoleone III (Ponte sulla Senna, Ponte di ferro, Capannoni di una stazione, Cantiere) e più tardi di quella londinese (Westminster Bridge). Gli altri nuclei tematici fanno riferimento alle scene invernali (Passeggiata invernale, Giornata di neve, Presso il lago), alle corse dei cavalli, soggetto prediletto dall'artista (Ritorno dalle corse, Le corse a Auteuil, Le corse a Longchamps), alla moglie Léontine (Giornata d'inverno, Colazione in giardino, Figura di donna), alla mondanità (Il salotto della principessa Matilde). L'ultima sezione raccoglie studi e ritratti a soggetto femminile, accanto a scatti di grandi fotografi francesi, dedicati ai luoghi che Giuseppe De Nittis amava frequentare e che ricorrono spesso nei suoi dipinti.