Al di là delle bellezze naturali e delle suggestioni che Bari esercita, come crocevia di culture e punto d'incontro fra Est e Ovest, questa città è anche un luogo denso di testimonianze artistiche e storiche lasciate dall'uomo attraverso i secoli. Ne è un esempio il possente e massiccio Castello di piazza Federico II di Svevia. Questo edificio racchiude in sé il fascino delle più grandi fortezze e delle costruzioni militari difensive, unito agli echi di un'antica civiltà e dei suoi costumi. Il Castello normanno-bizantino di Bari deve la sua forma attuale alle radicali trasformazioni volute da Federico II nel 1233, per riparare ai danni riportati durante la distruzione della città per mano di Guglielmo il Malo. Solo trecento anni dopo, tuttavia, furono aggiunti i torrioni che guardano verso la terraferma. Fra queste poderose mura si riunivano le corti di Isabella d'Aragona e di Bona Sforza. Quello che viene abitualmente definito Castello Svevo è in realtà un “castello nel castello”, frutto di una successione di inglobamenti che interessarono l'originaria fortezza medievale, e poi anche la reggia rinascimentale, racchiusa fra le mura della città. Una serie di scavi archeologici hanno consentito il recupero delle costruzioni più antiche, di età pre-normanna, ma anche di strutture preesistenti situate tre metri sotto il piano stradale, fra cui abitazioni bizantine e una chiesa a tre navate del X secolo. L'intero complesso può essere visitato attraverso un percorso comprendente, fra l'altro, una celebre Gipsoteca che custodisce i calchi delle più importanti sculture e dei monumenti romanici di Puglia. Accanto al castello svetta la Cattedrale, dedicata a San Sabino, eretta fra il 1024 e il 1040. Lo stile originario è quello bizantino, ma la furia distruttrice di Guglielmo il Malo non risparmiò questo luogo sacro che dovette essere ricostruito nel 1170, nel tipico stile romanico pugliese. La facciata austera è suddivisa in tre parti, corrispondenti alle navate interne e ai tre portali. La parte superiore è ornata da un rosone la cui ghiera è affollata di mostri ed esseri fantastici. Molto interessanti anche i fianchi dell'edificio, dominati da ampie arcate, mentre l'abside è coronata da una magnifica cupola. Sul lato sinistro spicca l'antico Battistero, divenuto sagrestia nel Seicento. Una straordinaria armonia di proporzioni caratterizza gli interni, con le tre navate scandite da sedici colonne ed altrettanti archi. Nell'abside si notano le tracce di un affresco del XIII secolo. Preziosi codici sono custoditi nell'archivio della Cattedrale, a partire dal famoso manoscritto dell'Exulter, risalente all'XI secolo, con le caratteristiche decorazioni capovolte rispetto al testo. Questo rotolo di pergamena veniva svolto dal diacono, partendo dall'ambone, mentre si recitava la preghiera del Sabato Santo. Lasciando la piazza della Cattedrale si può imboccare la strada del Carmine, incontrando prima la chiesa di San Marco, presumibilmente edificata attorno al XII secolo da una colonia di mercanti veneti, e poi la Basilica di San Nicola, dedicata al Patrono, che contende alla Cattedrale il ruolo di simbolo religioso di Bari. La chiesa fu costruita nel 1087: in quello stesso anno alcuni marinai, in Cilicia, trafugavano le spoglie di San Nicola per restituirle alla patria. I lavori di costruzione, però, durarono più di un secolo. La solidissima struttura di questo tempio, ornato sui fianchi dalle caratteristiche arcate cieche e da due torri campanarie, lo rende piuttosto simile a una fortezza. In effetti, l'edificio originario ospitò probabilmente le autorità civili per molti secoli, in un'epoca in cui Bari era la capitale dell'Italia meridionale: dal preside romano, al gastaldo longobardo, dall'emiro saraceno al catapano bizantino. All'interno è possibile ammirare, fra l'altro, la sedia episcopale dell'abate Elia, cui si deve la costruzione della Basilica, il monumento cinquecentesco di Bona Sforza, regina di Polonia, e il pregevole altare laminato in argento. Dalla maestosa navata centrale si domina tutta la basilica, mentre lo sguardo si muove naturalmente verso l'alto, a contemplare l'imponente volta a capriate. Nei capitelli, decorati con motivi floreali, sono evidenti gli influssi dell'arte bizantina. Oltre alle reliquie di San Nicola, questo tempio conserva un preziosissimo Tesoro comprendente arredi sacri, gioielli e
capolavori d'arte. Nei pressi di piazza San Nicola, in largo Urbano II, ha sede un importante Museo storico, che raccoglie armamenti, cimeli e trofei, dal Risorgimento alla Prima Guerra Mondiale. Di fronte a San Nicola si ammira anche la piccola ma pregevole chiesetta di San Gregorio, che rispecchia lo stile della più celebre basilica. Da Piazza San Nicola si possono seguire le mura della città vecchia, raggiungendo le chiese di Sant'Agostino e della Vallisa, fino a piazza Ferrarese. In alternativa, si può raggiungere il bel Lungomare Augusto, da cui si domina il bacino portuale di Bari, per una lunga passeggiata, magari fino alla Pinacoteca Provinciale, sede di un'importante collezione di pitture e sculture medievali, oltre a dipinti di maestri pugliesi, napoletani e veneti.