Adagiato nel Parco Nazionale della Majella, Lama dei Peligni, noto come il paese dei “Camosci”, fa parte della comunità montana dell’Aventino Medio Sangro.
Lama dei Peligni con i suoi ponti per collegare le parti del borgo, attraversato dal fiume Aventino, è immerso in una natura incontaminata e non di rado, passeggiando alle porte del paese, si possono ammirare cinghiali, caprioli e scoiattoli selvatici.
Particolare importanza assume il Museo Archeologico Naturalistico dedicato al Locati, dimostrazione questa della stretta correlazione di Lama dei Peligni con il proprio territorio, quello della Majella. Il toponimo complesso deriva da Lama, parola latina che significa “dove l’acqua ristagna” e Peligni, nome del popolo che anticamente creò i primi insediamenti abitativi.
Da visitare le grotte che in zona testimoniano come questa terra fosse apprezzata per la ricchezze che riusciva a donare alle popolazione stanziatevi. In Contrada Fonterossi, proprio nelle vicinanze del sito neolitico, fu rinvenuto, agli inizi del secolo scorso, il cosiddetto "Uomo della Majella", resto umano di una sepoltura preistorica.
Non mancano luoghi apprezzato per il loro valore artistico e naturalistico: la Chiesa Parrocchiale di San Nicola e Clemente, il Monastero di Santa Maria della Misericordia, il Palazzo dei Baroni Carosi Tabasi.
Notevole importanza a Lama dei Peligni, ha la Grotta del Cavallone (altrimenti conosciuta come Grotta della Figlia di Jorio).Si tratta di una grotta di interesse speleologico che si trova nel cuore del Parco Nazionale della Majella, nel territorio dei comuni di Taranta Peligna e Lama dei Peligni.