Collocato al margine settentrionale del centro storico cittadino, vicino ad un bel parco dove, nei periodi caldi, si possono lasciare alle spalle i rigori dell'inverno abruzzese.
L'intero perimetro è circondato da un profondo fossato, che può essere attraversato mediante un solo ponte in muratura, mentre due dei suoi quattro bastioni a punta di lancia, tutti orientati verso i punti cardinali, si raccordano con la linea dell'antica cinta muraria cittadina.
Questa disposizione architettonica sottolinea il carattere difensivo della costruzione, sarebbe infatti più rigoroso riferirsi ad essa come ad una fortezza, più che ad un castello.
Fu costruita nel XVI secolo per volere dei dominatori spagnoli, sfruttando il lavoro e le risorse economiche dei cittadini aquilani, come punizione per una rivolta verificatasi poco tempo prima, scoppiata proprio per manifestare il malcontento nei confronti delle prepotenze spagnole.
Oggi la fortezza ospita il Museo Nazionale d'Abruzzo, nel quali sono ospitati numerosi reperti divisi per pertinenza sui tre piani dell'edificio.
Al piano terra, dal quale si accede anche al cortile interno, sono conservati resti fossili risalenti al periodo preistorico. Tra questi il più importante è lo scheletro appartenuto ad un mastodontico mammut, rinvenimento molto importante per lo studio della varietà faunistica nell'Italia preistorica.
Nel secondo piano è possibile visionare opere pittoriche e scultoree medievali a tema prevalentemente religioso, molte delle quali attribuite ad ignoti, ma comunque appartenenti alla prestigiosa scuola abruzzese.
Accanto a pitture ed incisioni relativamente più recenti (dal seicento al novecento), il terzo piano del forte ospita tessuti pregiati e complesse opere di oreficeria sacra.