Fra i portici che delimitano la bella Piazza della Santissima Annunziata, la più armoniosa di Firenze, spicca quello dello Spedale degli Innocenti: una delle primissime, eccellenti manifestazioni del Rinascimento fiorentino, progettato nel 1426 da Filippo Brunelleschi su commissione dell'Arte della Lana. Nel 1445, quando venne inaugurato, lo Spedale era l'unica istituzione in Europa destinata alla cura e all'istruzione dei bambini abbandonati. All'estremità sinistra del portico si nota ancora la ruota su cui venivano deposti gli infanti, in modo che la madre restasse anonima. L'intera struttura disegnata da Brunelleschi, articolata in refettori, chiostri, dormitori, infermerie e stanze per le balie, costituisce un complesso architettonico di rara razionalità, rivoluzionario per l'epoca e destinato a fungere da esempio per i secoli futuri. Con il tempo, inoltre, l'edificio si ampliò e si arricchì di decorazioni che dimostrano la proficua attività dell'istituzione, ma anche il supporto accordato dalla famiglia Medici. Il celebre disegno del fronte dello Spedale è caratterizzato proprio dal porticato ad arcate ariose e colonnine snelle, sormontate da dieci tondi in terracotta smaltata di Andrea della Robbia. In ogni terracotta spicca la figura di un neonato in fasce, simbolo dell'istituzione. Alcune lunette e volte del loggiato furono affrescate, in epoche successive, da diversi artisti. Altrettanti capolavori del primo Rinascimento, pure opera di Brunelleschi, sono il Chiostro degli uomini (si apre subito dopo l'entrata) che ricalca lo stile sereno del porticato esterno, e il lungo Chiostro delle donne in stile ionico, decorato da una Annunciazione di Andrea della Robbia. Accanto alla ruota è situato l'accesso alla chiesa dell'ospedale, il cui interno è stato rimaneggiato e decorato nel settecento. La chiesa conserva alcune opere di pregio, ma le più importanti fra quelle rimaste in loco sono attualmente raccolte nella Pinacoteca dello Spedale, ben nota anche per la sua preziosissima raccolta di codici miniati. Il museo è allestito nel vasto salone sopra il loggiato brunelleschiano. Nonostante una sciagurata vendita che, nell'Ottocento, disperse molte opere d'arte di proprietà dallo Spedale, qui si possono ancora ammirare capolavori come la grande pala dell'Adorazione dei Magi dipinta da Domenico Ghirlandaio e destinata alla chiesa. In uno scenario rappresentato nei minimi dettagli, attorno a Gesù bambino, Secondo un costume in voga al tempo il Ghirlandaio ritrasse molte figure con le fattezze di personaggi reali. Fra questi il direttore e i patroni dell'ospedale e lo stesso pittore. Da ammirare anche la candida Madonna col Bambino di Luca della Robbia (una delle più raffinate terracotte invetriate di fattura robbiana) e la Madonna col Bambino e un angelo del giovane Sandro Botticelli, ispirata a un dipinto del suo maestro Filippo Lippi.